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Ricorso inammissibile per guida in stato di ebbrezza

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza aggravata. Il ricorso inammissibile è stato rigettato poiché i motivi presentati non contenevano un’analisi critica delle argomentazioni della Corte d’Appello, la quale aveva già evidenziato la gravità dei fatti e l’assenza di pentimento dell’imputato. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva, con l’aggiunta del pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Critica alla Sentenza è Essenziale

Recentemente, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di guida in stato di ebbrezza, offrendo importanti chiarimenti sui requisiti formali di un’impugnazione. L’ordinanza in esame sottolinea come un ricorso inammissibile sia la conseguenza diretta di una difesa che non affronta specificamente le motivazioni del giudice precedente. Questo principio, valido per ogni grado di giudizio, assume un’importanza cruciale nel giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso: La Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza

Il caso ha origine dalla condanna di un automobilista per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato ai sensi dell’art. 186, comma 2 lett. c) e 2-sexies del Codice della Strada. La condanna, emessa in primo grado dal Tribunale di Termini Imerese, era stata pienamente confermata dalla Corte d’Appello di Palermo. L’imputato, non rassegnato alla decisione, ha deciso di proporre ricorso per cassazione, contestando il mancato riconoscimento della particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e delle attenuanti generiche (art. 62-bis c.p.).

L’Importanza della Critica Specifica nei Motivi di Ricorso

Il ricorrente ha presentato i suoi motivi di doglianza alla Suprema Corte. Tuttavia, i giudici di legittimità hanno subito rilevato una carenza fondamentale nell’atto di impugnazione. I motivi addotti, infatti, non erano supportati da una necessaria analisi critica delle argomentazioni che la Corte d’Appello aveva già esposto a fondamento della sua decisione di conferma. In altre parole, il ricorso si limitava a riproporre le stesse richieste, senza spiegare perché il ragionamento del giudice precedente fosse errato.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, basando la sua decisione su un principio consolidato in giurisprudenza. Un atto di impugnazione, per superare il vaglio di ammissibilità, non può essere una mera ripetizione di istanze già respinte, ma deve contenere una critica puntuale e specifica della decisione che si intende contestare. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva ampiamente motivato la sua decisione, sottolineando due aspetti cruciali: le ‘gravi modalità del fatto’ e la totale ‘assenza di resipiscenza’ (mancanza di pentimento) da parte dell’imputato. Questi elementi, secondo i giudici di merito, giustificavano sia la condanna sia il diniego delle attenuanti richieste. Il ricorso presentato non ha saputo scalfire la logicità e la coerenza di tali argomentazioni, risultando quindi privo della specificità richiesta dalla legge.

Le Conclusioni della Corte e le Conseguenze Pratiche

La declaratoria di inammissibilità ha comportato conseguenze significative per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza di condanna è divenuta definitiva. In secondo luogo, conformemente alla prassi, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali del giudizio di cassazione e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione ribadisce una lezione fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario: non basta dissentire, è necessario argomentare in modo specifico e pertinente, confrontandosi criticamente con le ragioni esposte dal giudice che ha già deciso.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché non conteneva una necessaria analisi critica delle argomentazioni su cui si basava la sentenza impugnata, limitandosi a riproporre questioni già valutate senza una specifica contestazione del ragionamento del giudice precedente.

Quali ragioni aveva addotto la Corte d’Appello per confermare la condanna?
La Corte d’Appello aveva confermato la condanna evidenziando le gravi modalità con cui era stato commesso il fatto e la totale assenza di resipiscenza, ovvero di pentimento, da parte dell’imputato.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza di condanna è diventata definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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