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Ricorso inammissibile per genericità: Analisi Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per il reato di evasione (art. 385 c.p.). L’appello è stato respinto perché il motivo addotto, ovvero la mancanza di motivazione, è stato ritenuto ‘totalmente generico’. La Corte ha specificato che il ricorrente si è limitato a enunciazioni apodittiche, senza indicare gli elementi concreti che, se considerati dal giudice di merito, avrebbero potuto portare a una decisione diversa. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Cara

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale penale: un’impugnazione, per essere valida, deve essere specifica e non limitarsi a critiche generiche. L’ordinanza in esame dichiara un ricorso inammissibile, offrendo un chiaro monito sull’importanza di redigere atti difensivi dettagliati e puntuali. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino per il reato di evasione, previsto dall’articolo 385 del codice penale. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione dei giudici di secondo grado, ha proposto ricorso per Cassazione, affidando la sua difesa a un unico motivo: la presunta mancanza di motivazione della sentenza impugnata.

L’Impugnazione e la Genericità del Motivo

Il cuore della questione risiede nella natura del motivo di ricorso presentato. La difesa sosteneva che la Corte d’Appello non avesse adeguatamente spiegato le ragioni della sua decisione. Tuttavia, secondo la Suprema Corte, questa doglianza è stata formulata in modo eccessivamente vago. Il ricorso si limitava, infatti, a mere “enunciazioni apodittiche”, ovvero affermazioni generiche e non supportate da argomenti specifici, senza indicare quali elementi di prova o quali passaggi logici fossero stati trascurati o mal interpretati dai giudici del merito.

La Decisione della Corte: il Principio del Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, esaminato il motivo, non ha avuto dubbi nel dichiarare il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato: non è sufficiente lamentare un vizio di motivazione in astratto. È necessario, invece, che il ricorrente indichi con precisione gli elementi fattuali o giuridici che il giudice precedente avrebbe omesso di considerare e che, se valutati, avrebbero potuto condurre a una pronuncia più favorevole.

Le Motivazioni

Nelle motivazioni dell’ordinanza, i giudici di legittimità hanno sottolineato come il motivo di ricorso fosse “totalmente generico”. Il ricorrente non ha fornito alcun elemento concreto per sostenere la propria tesi. Mancava l’indicazione di quali prove fossero state ignorate, di quali testimonianze fossero state travisate o di quali argomentazioni difensive non avessero ricevuto adeguata risposta. In assenza di tali specificazioni, il controllo della Corte di Cassazione diventa impossibile, poiché il suo ruolo non è quello di riesaminare l’intero processo, ma di verificare la correttezza giuridica e la logicità della decisione impugnata sulla base di critiche puntuali. L’appello si è trasformato in una mera dichiarazione di dissenso, priva della sostanza tecnica necessaria per attivare un giudizio di legittimità.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rappresenta un’importante lezione pratica. Un ricorso, specialmente in Cassazione, deve essere un atto tecnico di alta precisione. La genericità non è solo un difetto stilistico, ma un vizio procedurale che porta a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro in favore della Cassa delle ammende). Per gli avvocati, ciò significa che ogni critica alla sentenza impugnata deve essere circostanziata, specifica e argomentata, dimostrando come e perché la decisione del giudice inferiore sia errata. Per i cittadini, sottolinea l’importanza di affidarsi a professionisti capaci di tradurre le doglianze in motivi di ricorso tecnicamente validi.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato, relativo alla mancanza di motivazione, è stato giudicato “totalmente generico”, in quanto si limitava a mere enunciazioni apodittiche senza indicare elementi specifici che avrebbero potuto portare a una decisione differente.

Cosa si intende per motivo di ricorso “generico” in questo contesto?
Un motivo di ricorso è “generico” quando non indica con precisione gli elementi, pretermessi dal giudice del merito, che sarebbero stati utili per ottenere una pronuncia favorevole all’imputato. Si tratta di una critica astratta che non si confronta specificamente con le ragioni della decisione impugnata.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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