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Ricorso inammissibile: i limiti del riesame in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di due imputati, chiarendo che il giudizio di legittimità non può trasformarsi in un terzo grado di merito. La decisione sottolinea che un ricorso inammissibile si configura quando le censure sono generiche, si limitano a reiterare motivi già respinti o propongono una mera rivalutazione delle prove, attività preclusa alla Suprema Corte. Gli imputati sono stati condannati al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Non Riesamina il Merito

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sui limiti del giudizio di legittimità, ribadendo un principio fondamentale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. Quando un’impugnazione si limita a proporre una lettura alternativa delle prove o reitera doglianze già respinte, il suo destino è segnato: un ricorso inammissibile. Analizziamo insieme questa decisione per capire perché.

I Fatti del Caso: Dal Tribunale alla Cassazione

Due soggetti, dopo una condanna in primo grado presso il tribunale, vedevano la loro sentenza parzialmente riformata in senso favorevole dalla Corte d’Appello. Non soddisfatti della decisione, entrambi proponevano ricorso per cassazione.

Un imputato lamentava un vizio di motivazione riguardo alla valutazione delle prove, alla sussistenza del dolo e alla determinazione della pena. Il secondo imputato, invece, contestava specificamente una violazione di legge nella dosimetria della pena. Entrambi chiedevano l’annullamento della sentenza d’appello.

La Decisione della Corte: il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. La decisione si fonda su argomentazioni nette che tracciano una linea di demarcazione invalicabile tra il giudizio di merito (primo grado e appello) e il giudizio di legittimità (Cassazione).

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha spiegato in modo dettagliato le ragioni che rendono un ricorso inammissibile, basandosi su due pilastri argomentativi principali.

La Rivalutazione del Merito è Preclusa

Il primo punto, cruciale, riguarda la natura stessa del giudizio di Cassazione. I giudici hanno chiarito che le censure relative alla dosimetria della pena, così come quelle sull’affermazione di responsabilità basate su una diversa lettura delle prove, miravano a sollecitare una nuova valutazione del merito. Questo tipo di operazione, tuttavia, è estranea al compito della Cassazione. Il suo ruolo non è quello di reinterpretare gli elementi di prova, ma di verificare che il giudice di merito abbia applicato correttamente la legge e abbia motivato la sua decisione in modo logico e non contraddittorio. Chiedere alla Cassazione di rivedere il compendio probatorio equivale a trasformarla in un giudice di terzo grado, snaturando la sua funzione.

La Genericità e Reiterazione dei Motivi

Il secondo pilastro riguarda la specificità dei motivi di ricorso. La Corte ha osservato che le censure proposte non erano altro che una semplice reiterazione di quelle già presentate e puntualmente respinte dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione, per essere ammissibile, deve contenere una critica argomentata e specifica contro le ragioni della sentenza impugnata, non limitarsi a riproporre le stesse difese. Quando i motivi sono solo apparenti e non si confrontano realmente con la motivazione del giudice d’appello, il ricorso viene considerato non specifico e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte ha disposto il pagamento di una somma di 3.000 euro a favore della cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è giustificata dal fatto che l’evidente inammissibilità dei motivi non permette di ritenere i ricorrenti immuni da colpa nel promuovere l’impugnazione. Questa ordinanza serve da monito: il ricorso in Cassazione è uno strumento serio, da utilizzare per sollevare questioni di diritto e non per tentare una terza chance di valutazione dei fatti.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili?
Perché i ricorsi erano fondati su censure che miravano a ottenere una nuova valutazione del merito della causa (come la determinazione della pena e l’interpretazione delle prove), compito che non spetta alla Corte di Cassazione. Inoltre, i motivi erano generici e si limitavano a reiterare argomenti già respinti in appello.

Cosa significa che un ricorso si risolve in una ‘mera lettura alternativa’ del materiale probatorio?
Significa che l’imputato non contesta una violazione di legge o un vizio logico nella motivazione della sentenza, ma propone semplicemente un’interpretazione delle prove diversa e più favorevole rispetto a quella adottata dal giudice di merito. Questa attività è preclusa nel giudizio di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro (in questo caso 3.000 euro) a favore della cassa delle ammende, a meno che non si dimostri l’assenza di colpa nel proporre l’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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