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Ricorso inammissibile: genericità e Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14212/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una condanna per furto aggravato. Il motivo del ricorso, basato su un presunto vizio di motivazione, è stato giudicato dalla Corte come eccessivamente generico e astratto, senza riferimenti concreti alla sentenza d’appello impugnata. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione. Questa pronuncia ribadisce la necessità di formulare un ricorso inammissibile in modo specifico e dettagliato.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: perché la specificità è cruciale in Cassazione

Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più temuti nel processo penale, poiché impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare nel merito le censure mosse contro una sentenza di condanna. Con la recente ordinanza n. 14212 del 2024, la Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: i motivi di ricorso devono essere specifici e concreti, non astratti e generici. Analizziamo insieme questo caso per comprendere le implicazioni pratiche di tale principio.

I Fatti di Causa

La vicenda processuale trae origine da una condanna per il reato di furto aggravato, ai sensi degli artt. 624 e 625, comma 1, nn. 2 e 7 del codice penale. La sentenza di primo grado era stata integralmente confermata dalla Corte di Appello di Palermo. L’imputato, non rassegnandosi alla condanna, decideva di presentare, tramite il proprio difensore, ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo.

Il motivo del ricorso e la sua genericità

L’imputato lamentava un presunto vizio di motivazione della sentenza d’appello. Tuttavia, la doglianza è stata giudicata dalla Corte di Cassazione come un esempio emblematico di ricorso inammissibile. Le argomentazioni presentate erano del tutto astratte e indeterminate. Il ricorrente non aveva indicato in modo chiaro e puntuale quali fossero i passaggi della motivazione della Corte d’Appello che intendeva contestare, né aveva fornito un collegamento concreto tra le sue critiche e il ragionamento seguito dai giudici di secondo grado. In sostanza, il ricorso si limitava a enunciare principi generali senza calarli nella specificità del caso.

Le Motivazioni della Cassazione

La Settima Sezione Penale ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione netta e perentoria. I giudici hanno sottolineato la “conclamata genericità” e “aspecificità” delle deduzioni difensive. Secondo la Corte, un motivo di ricorso è ammissibile solo quando consente di comprendere chiaramente quali siano i punti della sentenza impugnata oggetto di critica. Le argomentazioni sviluppate “tramite argomentazioni del tutto astratte” e “prive di qualsivoglia addentellato concreto” non soddisfano questo requisito essenziale. Di conseguenza, il ricorso non può superare il vaglio preliminare di ammissibilità.

Le Conclusioni

La decisione in commento è un monito importante per la difesa tecnica. La redazione di un ricorso per cassazione richiede un’analisi meticolosa della sentenza impugnata e la formulazione di censure precise, specifiche e direttamente collegate alla motivazione contestata. Un ricorso generico non solo è destinato all’insuccesso, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 Euro. La specificità non è un mero formalismo, ma la condizione essenziale per un efficace esercizio del diritto di difesa in sede di legittimità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era affetto da “conclamata genericità”, con deduzioni indeterminate e argomentazioni astratte, prive di un concreto collegamento con la motivazione della sentenza impugnata.

Qual era il reato per cui l’imputato era stato condannato?
L’imputato era stato condannato per il delitto di furto aggravato, previsto dagli articoli 624 e 625, comma 1, numeri 2 e 7 del codice penale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di Euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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