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Particolare tenuità del fatto: no all’evasione in sala giochi

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per evasione. La richiesta di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta, poiché la distanza percorsa e la destinazione (una sala giochi) sono state considerate indicative di un’offesa non lieve, giustificando la condanna.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Evasione e Particolare Tenuità del Fatto: la destinazione conta

L’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, introdotta dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale. Tuttavia, la sua concessione non è automatica e dipende da una valutazione attenta del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come alcuni elementi concreti, come la destinazione dell’evaso, possano precludere questo beneficio.

Il caso in esame: l’evasione verso la sala giochi

Il caso sottoposto alla Suprema Corte riguarda una persona, già soggetta a misure restrittive della libertà personale, condannata per il reato di evasione ai sensi dell’art. 385 c.p. La difesa dell’imputato aveva basato il proprio ricorso sulla richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p., sostenendo che la condotta fosse di lieve entità e, pertanto, non punibile.

L’imputato si era allontanato dalla propria abitazione per recarsi presso una sala giochi. In sede di giudizio, la tesi difensiva sosteneva che l’intenzione fosse in realtà quella di raggiungere un ospedale, ma questa versione è stata ritenuta infondata dai giudici di merito. Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello avevano confermato la condanna, negando il beneficio della non punibilità.

La valutazione della Corte d’Appello

La Corte d’Appello aveva confermato la decisione di primo grado con una motivazione precisa. I giudici avevano sottolineato due elementi chiave per escludere la lieve offensività del comportamento:

1. La distanza percorsa: L’allontanamento dall’abitazione non era stato di pochi metri, ma aveva coperto una distanza significativa.
2. La destinazione: Il luogo raggiunto, una sala giochi, è stato ritenuto incompatibile con una condotta di lieve entità, smentendo al contempo la tesi difensiva di una necessità legata a motivi di salute.

Questi fattori, valutati congiuntamente, sono stati considerati indicatori non illogici di una violazione non trascurabile delle prescrizioni imposte, rendendo così inapplicabile la causa di non punibilità.

La decisione della Cassazione sulla particolare tenuità del fatto

Investita della questione, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno ritenuto la motivazione della Corte d’Appello “congrua” e priva di vizi logici. La Suprema Corte ha ribadito che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto deve essere condotta analizzando la condotta nel suo complesso.

Le motivazioni

La Corte ha specificato che elementi come la distanza percorsa fuori dall’abitazione e il luogo scelto come meta (in questo caso, un luogo di svago come una sala giochi) sono elementi di fatto che il giudice di merito può legittimamente utilizzare per valutare il grado di offensività della condotta. Nel caso specifico, questi elementi indicavano che il fatto commesso non poteva essere considerato “lievemente offensivo”. Di conseguenza, il mancato riconoscimento della causa di non punibilità era corretto e giustificato. La decisione conferma un orientamento secondo cui la valutazione ex art. 131-bis c.p. non è un mero esercizio formale, ma un’analisi sostanziale della gravità del reato nel suo contesto specifico.

Le conclusioni

Con questa ordinanza, la Cassazione ha rigettato il ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. La pronuncia ribadisce che per beneficiare della non punibilità per particolare tenuità del fatto, la condotta illecita deve essere realmente marginale. Nel reato di evasione, la scelta di recarsi in un luogo di svago, percorrendo una distanza non irrilevante, costituisce un indice che depone contro la lieve entità dell’offesa, legittimando pienamente la decisione di non applicare il beneficio previsto dall’art. 131-bis c.p.

Quando può essere esclusa la non punibilità per particolare tenuità del fatto nel reato di evasione?
Secondo la Corte, la non punibilità può essere esclusa quando elementi concreti, come la distanza percorsa dall’abitazione e la natura del luogo raggiunto (ad esempio, un luogo di svago come una sala giochi), indicano che il fatto non è lievemente offensivo.

La giustificazione dell’imputato è rilevante per la decisione?
Sì, ma deve essere credibile. Nel caso di specie, la tesi difensiva secondo cui l’imputato intendeva recarsi in ospedale è stata giudicata infondata, e questo ha contribuito a rafforzare la valutazione negativa sulla tenuità del fatto.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione?
Comporta che il ricorso non viene esaminato nel merito perché ritenuto manifestamente infondato o privo dei requisiti di legge. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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