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Notifica domicilio eletto: quando è valida al difensore

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che lamentava un vizio di notifica. La notifica al domicilio eletto era risultata impossibile poiché l’imputato aveva venduto l’immobile senza comunicare il cambiamento. I giudici hanno confermato che, in questi casi, la notifica viene correttamente eseguita presso il difensore, senza che l’autorità giudiziaria debba compiere ulteriori ricerche, essendo onere dell’imputato comunicare ogni variazione.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica al domicilio eletto: l’onere di comunicazione è dell’imputato

La corretta notifica domicilio eletto degli atti giudiziari è un pilastro del diritto di difesa e del giusto processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: se l’imputato elegge domicilio presso un indirizzo e questo diventa inidoneo, è suo preciso onere comunicare la variazione. In mancanza, la notifica effettuata presso il difensore è da considerarsi pienamente valida, senza che l’autorità giudiziaria debba effettuare ulteriori ricerche. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I fatti del caso

Un imputato veniva condannato in primo grado e la sua pena veniva ridotta in appello. Successivamente, proponeva ricorso in Cassazione, lamentando una violazione delle norme processuali che avrebbe compromesso il suo diritto di difesa. In particolare, sosteneva che il decreto di citazione per il giudizio d’appello gli era stato notificato erroneamente presso il suo difensore, ai sensi dell’art. 161, comma 4, del codice di procedura penale.

A suo dire, l’autorità giudiziaria non aveva svolto alcuna ricerca anagrafica prima di procedere in tal senso. L’agente notificatore, infatti, si era limitato a constatare che l’immobile presso cui l’imputato aveva eletto domicilio era ora abitato da terzi, in quanto era stato venduto. L’imputato riteneva questa procedura una violazione che comportava la nullità assoluta della notifica, avendolo di fatto privato della possibilità di partecipare all’udienza.

La notifica al domicilio eletto secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. I giudici hanno colto l’occasione per chiarire la distinzione tra “dichiarazione” ed “elezione” di domicilio. La prima è una comunicazione di un dato reale (dove si abita o si lavora), mentre la seconda è un atto di volontà, con cui si sceglie un luogo specifico per ricevere le notifiche.

Nel caso in esame, l’imputato aveva “eletto” domicilio presso la sua residenza, manifestando la volontà di ricevere lì tutte le comunicazioni. Tuttavia, nel momento in cui l’ufficiale giudiziario si è recato a quell’indirizzo per la notifica dell’atto d’appello, ha scoperto che l’immobile era stato venduto e che l’imputato non vi abitava più, circostanza confermata anche dall’anagrafe. Di conseguenza, il domicilio eletto era diventato “inidoneo”.

Le motivazioni della decisione

La Corte ha stabilito che, quando la notificazione presso il domicilio eletto risulta impossibile, non è necessario esperire alcuna ulteriore ricerca. La legge non impone agli organi notificatori il dovere, né conferisce loro il potere, di compiere accertamenti aggiuntivi. L’onere di comunicare qualsiasi mutamento del domicilio eletto grava interamente sul destinatario degli atti.

Se l’imputato non adempie a questo onere, l’impossibilità di notifica all’indirizzo prescelto attiva automaticamente la procedura prevista dall’art. 161, comma 4, c.p.p. Questa norma stabilisce che la notificazione venga eseguita mediante consegna dell’atto al difensore. Tale meccanismo garantisce che l’imputato, attraverso il suo legale, venga comunque a conoscenza dell’atto, tutelando al contempo l’esigenza di celerità del processo. La notifica al difensore è stata quindi ritenuta corretta e rituale, rendendo il ricorso dell’imputato privo di fondamento.

Le conclusioni

Questa sentenza riafferma un principio di auto-responsabilità dell’imputato nel processo penale. La scelta di un domicilio eletto è un atto che semplifica le comunicazioni, ma comporta il dovere di mantenerlo aggiornato. In caso di inerzia, le conseguenze procedurali, come la notifica al difensore, sono una diretta conseguenza della propria negligenza. Per gli operatori del diritto, questa decisione conferma la linearità della procedura di notifica in caso di inidoneità del domicilio eletto, escludendo obblighi di ricerca che potrebbero rallentare e complicare l’iter processuale. Per l’imputato, è un chiaro monito sull’importanza di comunicare tempestivamente ogni variazione all’autorità giudiziaria per garantire la piena effettività del proprio diritto di difesa.

Cosa succede se una notifica non può essere consegnata al domicilio eletto perché l’imputato non vive più lì?
Quando la notificazione presso il domicilio eletto diventa impossibile (ad esempio, perché l’immobile è stato venduto), la notifica viene legalmente eseguita mediante consegna di una copia dell’atto al difensore dell’imputato.

L’autorità giudiziaria deve cercare il nuovo indirizzo dell’imputato se il domicilio eletto non è più valido?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che, una volta constatata l’impossibilità della notifica presso il domicilio eletto, non vi è alcun obbligo per gli organi notificatori di effettuare ulteriori ricerche per trovare il nuovo indirizzo. L’onere di comunicare ogni variazione ricade esclusivamente sull’imputato.

Qual è la differenza tra dichiarazione di domicilio ed elezione di domicilio?
La dichiarazione di domicilio è una comunicazione di un fatto, ossia l’indicazione del luogo dove si abita o si lavora abitualmente. L’elezione di domicilio, invece, è un atto di volontà con cui si sceglie un luogo specifico (che può anche non essere la propria abitazione) dove si intende ricevere tutte le notifiche di un procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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