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Errore di fatto: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto, chiarendo che non rientrano in tale categoria gli errori di valutazione o di interpretazione degli atti processuali, ma solo le sviste percettive sugli atti interni al giudizio di legittimità. Il ricorso era stato proposto contro una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Errore di Fatto nel Processo Penale: I Limiti del Ricorso Straordinario

Il concetto di errore di fatto rappresenta uno strumento processuale tanto specifico quanto delicato, la cui applicazione è rigorosamente circoscritta. Con l’ordinanza n. 26347/2024, la Corte di Cassazione torna a delineare con precisione i confini di questo istituto, chiarendo la netta distinzione tra un mero errore percettivo, emendabile tramite ricorso straordinario, e un errore di valutazione, che invece attiene al merito del giudizio e non può essere contestato con tale mezzo. Questa pronuncia offre spunti fondamentali per comprendere i limiti dell’impugnazione contro le decisioni della stessa Suprema Corte.

Il Contesto Processuale

Il caso trae origine da una condanna per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, confermata in tutti i gradi di giudizio, inclusa la Corte di Cassazione. L’imputato, ritenendo che la Suprema Corte fosse incorsa in un errore nella valutazione degli atti processuali, ha proposto un ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale. In particolare, sosteneva che la Corte avesse commesso un errore di fatto nel confermare la ricostruzione temporale della condotta illecita, protrattasi, secondo i giudici di merito, fino al 2006.

La Decisione della Suprema Corte

La Settima Sezione Penale ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, pertanto, inammissibile. La Corte ha ribadito che il ricorso straordinario per errore di fatto non può essere utilizzato per rimettere in discussione l’attività valutativa del giudice di legittimità. Accogliere una simile prospettiva significherebbe trasformare uno strumento eccezionale in un ulteriore grado di giudizio, snaturandone la funzione.

Le Motivazioni: la Distinzione tra Errore di Fatto e di Giudizio

Il cuore della motivazione risiede nella distinzione tra errore materiale, errore di fatto ed errore di giudizio. La Corte, richiamando consolidata giurisprudenza, ha precisato che:

* L’errore materiale è una divergenza tra la volontà del giudice, correttamente formatasi, e la sua rappresentazione grafica (es. un errore di battitura).
* L’errore di fatto, rilevante ai fini dell’art. 625-bis c.p.p., è una svista puramente percettiva sugli atti interni al giudizio di legittimità. Si verifica quando il giudice percepisce il contenuto di un atto in modo difforme dalla sua realtà oggettiva (es. leggere “Tizio” anziché “Caio”).
* L’errore di giudizio, invece, si ha quando la causa dell’errore non è una fuorviata percezione, ma un’errata valutazione o interpretazione degli atti processuali o delle norme giuridiche. Questo tipo di errore, anche se porta a un travisamento del fatto, non è censurabile con il ricorso straordinario.

Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che la valutazione sulla durata della condotta illecita non costituiva una svista percettiva, ma un’operazione logico-valutativa basata sul ragionamento del giudice d’appello. Di conseguenza, contestare tale valutazione equivale a contestare il giudizio stesso, operazione preclusa in sede di ricorso straordinario.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

L’ordinanza ribadisce con fermezza la natura eccezionale del ricorso straordinario per errore di fatto. Questo strumento non offre una terza istanza di legittimità né consente di censurare il ragionamento giuridico della Cassazione. La sua funzione è limitata a correggere “sviste” o “equivoci” che non implicano alcuna attività valutativa. Per gli avvocati e gli operatori del diritto, questa pronuncia è un monito a utilizzare tale rimedio solo in presenza di un errore palese e oggettivamente riscontrabile dagli atti, evitando di riproporre censure sul merito della valutazione giuridica, che devono essere sollevate, nelle forme e nei limiti previsti, solo tramite i mezzi di impugnazione ordinari.

Cos’è un “errore di fatto” che giustifica un ricorso straordinario in Cassazione?
Secondo la Corte, un errore di fatto è una svista o un equivoco puramente percettivo che riguarda gli atti interni al giudizio di legittimità, il cui contenuto viene percepito in modo difforme da quello effettivo. Non deve implicare alcuna attività di valutazione o interpretazione.

Un errore di valutazione del giudice può essere considerato un errore di fatto?
No. La Corte chiarisce che gli errori di valutazione e di giudizio, anche se dovuti a una non corretta interpretazione degli atti processuali, non sono configurabili come errori di fatto. Essi attengono al merito della decisione e non possono essere contestati tramite ricorso straordinario.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Quando il ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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