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Spese di lite incompetenza: chi paga se c’è accordo?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21300/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di spese di lite per incompetenza territoriale. In un caso di opposizione a decreto ingiuntivo, dove le parti si sono accordate sulla competenza di un altro foro, la Corte ha chiarito che il giudice originariamente adito, nel dichiarare la propria incompetenza, non deve pronunciarsi sulle spese legali. Tale decisione spetta unicamente al giudice competente a cui la causa viene trasferita, il quale valuterà l’esito finale dell’intera lite.

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Pubblicato il 9 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Spese di lite per incompetenza: la Cassazione stabilisce chi decide

In un procedimento civile, la determinazione del giudice competente è un passaggio cruciale. Ma cosa accade quando le parti si accordano sul fatto che il giudice adito sia incompetente e la causa debba essere trasferita? La questione più spinosa diventa: chi paga le spese legali di questa prima fase? La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, offre un chiarimento decisivo sulla gestione delle spese di lite per incompetenza, delineando un percorso procedurale netto.

I Fatti del Caso: L’Opposizione a Decreto Ingiuntivo

La vicenda trae origine da un’opposizione a un decreto ingiuntivo. Una società fornitrice otteneva un’ingiunzione di pagamento nei confronti di un’azienda cliente dal Tribunale di Ravenna. L’azienda cliente si opponeva, sollevando un’eccezione di incompetenza territoriale e sostenendo che il foro competente fosse quello di Rieti.

Durante il processo di primo grado, la società fornitrice aderiva all’eccezione della controparte. Di conseguenza, il Tribunale di Ravenna revocava il decreto ingiuntivo, dichiarava la propria incompetenza a favore del Tribunale di Rieti, ma disponeva la compensazione delle spese di lite tra le parti. L’azienda cliente, ritenendosi pienamente vittoriosa per effetto della revoca del decreto, impugnava la decisione sulla compensazione, chiedendo la condanna della controparte al pagamento delle spese. La Corte di Appello, tuttavia, respingeva il gravame, confermando la compensazione.

La Questione delle Spese di Lite per Incompetenza

Il cuore della controversia portata dinanzi alla Corte di Cassazione riguarda l’applicazione degli articoli 38 e 91 del codice di procedura civile. La domanda fondamentale è: quando l’incompetenza è definita tramite un accordo processuale tra le parti, il giudice che si spoglia della causa ha il potere di decidere sulle spese di quella fase, o tale decisione deve essere demandata al giudice competente a cui il processo viene trasferito?

La Corte d’Appello aveva ritenuto legittima la compensazione, argomentando che l’accordo sull’incompetenza eliminava la configurabilità di una parte vincitrice e una soccombente, giustificando così la decisione di lasciare a ciascuna parte il carico delle proprie spese.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ribaltato la prospettiva, accogliendo parzialmente il ricorso dell’azienda cliente. Il ragionamento dei giudici di legittimità si fonda su un’interpretazione rigorosa dell’istituto della translatio iudicii, ovvero il trasferimento del processo dal giudice incompetente a quello competente.

Secondo la Corte, l’adesione della parte convenuta all’eccezione di incompetenza sollevata dall’attore (in questo caso, l’opponente al decreto ingiuntivo) non porta a una decisione nel merito della questione di competenza. Il giudice si limita a prendere atto dell’accordo e a disporre la cancellazione della causa dal ruolo, indicando il giudice dinanzi al quale il processo dovrà proseguire.

Questa dinamica impedisce la formazione del presupposto stesso della soccombenza in quella fase. Non essendoci una decisione, non c’è né un vincitore né un vinto. Di conseguenza, il giudice che si dichiara incompetente perde ogni potere di decidere sulla causa, incluso quello di regolare le spese processuali. Questo potere viene trasferito integralmente, insieme al merito della controversia, al giudice indicato come competente.

Anche nel caso specifico dell’opposizione a decreto ingiuntivo, dove la dichiarazione di incompetenza comporta la revoca automatica del decreto, questo principio non cambia. La revoca, spiega la Corte, è una mera conseguenza procedurale e non una decisione di merito che possa fondare una valutazione di soccombenza. Sarà il giudice della causa riassunta a dover regolare, all’esito finale del giudizio, anche le spese della fase svoltasi davanti al giudice incompetente.

Le Conclusioni: Il Principio della “Translatio Iudicii” per le Spese

La Corte di Cassazione sancisce quindi un principio di diritto chiaro: nell’ipotesi di incompetenza dichiarata su accordo delle parti ai sensi dell’art. 38, comma 2, c.p.c., il giudice incompetente non può e non deve pronunciare sulle spese di lite. Qualsiasi decisione in merito, inclusa la compensazione, è illegittima. La competenza a decidere sulle spese dell’intera causa, compresa la frazione iniziale, spetta esclusivamente al giudice che riceve il caso in translatio iudicii e lo decide nel merito.

Nel caso specifico, la Corte ha cassato la sentenza d’appello e, decidendo nel merito, ha annullato la statuizione del Tribunale che aveva disposto la compensazione delle spese. Tuttavia, data la complessità e la non univocità della giurisprudenza sul tema, ha compensato le spese dei giudizi di appello e di cassazione.

Quando le parti si accordano sull’incompetenza del giudice, chi decide sulle spese legali di quella fase del processo?
La decisione sulle spese non spetta al giudice che dichiara la propria incompetenza, ma è trasferita al giudice competente, il quale si pronuncerà al termine dell’intero giudizio, valutando l’esito complessivo della lite.

Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, la revoca del decreto per incompetenza rende l’opponente “vincitore” ai fini delle spese in quella fase?
No. Secondo questa sentenza, la revoca del decreto ingiuntivo è una mera conseguenza processuale dell’accordo sull’incompetenza e non una decisione sul merito. Pertanto, non configura una vittoria o una sconfitta ai fini della condanna alle spese in quella specifica fase.

Un giudice che dichiara la propria incompetenza su accordo delle parti può compensare le spese di lite?
No. Il giudice che si dichiara incompetente a seguito di un accordo tra le parti deve astenersi da qualsiasi pronuncia sulle spese, inclusa la loro compensazione. La regolamentazione delle spese è interamente demandata al giudice competente che deciderà la causa nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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