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Retribuzione festività: no alla compensazione in banca ore

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di una cooperativa sociale al pagamento della retribuzione festività a favore dei suoi dipendenti. È stato stabilito che la specifica disciplina dell’art. 59 del CCNL Cooperative Sociali per le festività è incompatibile con il sistema generale della ‘banca ore’ previsto dall’art. 52, non potendo quest’ultimo sostituire il diritto al pagamento o al riposo compensativo.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Retribuzione Festività e Banca Ore: La Cassazione Fa Chiarezza

La gestione della retribuzione festività rappresenta un tema cruciale nel diritto del lavoro, spesso al centro di controversie tra datori di lavoro e dipendenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un’interpretazione decisiva riguardo all’interazione tra il compenso per le festività lavorate e l’istituto della “banca ore”, con particolare riferimento al Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative Sociali. La Corte ha stabilito che i due sistemi sono incompatibili, affermando un principio di specialità che tutela il diritto del lavoratore a un trattamento economico specifico per le giornate festive.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dalla richiesta di un gruppo di lavoratrici di una cooperativa sociale di ottenere il pagamento delle differenze retributive maturate per 12 giornate di festività, come previsto dall’articolo 59 del loro CCNL. La società datrice di lavoro si era opposta alla domanda, sostenendo di aver già compensato tali giornate attraverso il meccanismo della “banca ore”, disciplinato dall’articolo 52 dello stesso contratto collettivo.

La Corte d’Appello di Milano, in riforma della decisione di primo grado, aveva dato ragione alle lavoratrici, condannando la cooperativa al pagamento delle somme richieste. Secondo i giudici di merito, la normativa contrattuale sulle festività (art. 59) costituisce una disciplina speciale e non può essere derogata o sostituita dal sistema generale di flessibilità oraria della banca ore (art. 52). La cooperativa ha quindi proposto ricorso per cassazione, contestando questa interpretazione.

La Questione Giuridica: Disciplina Speciale per la Retribuzione Festività

Il cuore della controversia risiedeva nel determinare se la gestione delle festività lavorate potesse rientrare nel più generico istituto della banca ore.

L’articolo 59 del CCNL Cooperative Sociali prevede una regolamentazione ad hoc per il lavoro festivo. Esso stabilisce che il lavoratore che presta servizio in una giornata festiva ha diritto, alternativamente, alla retribuzione delle ore lavorate oppure a un riposo compensativo da fruire entro i 30 giorni successivi. La norma distingue inoltre diverse ipotesi a seconda che la festività coincida o meno con il giorno di riposo settimanale.

L’articolo 52 del medesimo CCNL, invece, disciplina la “flessibilità oraria” e la “banca ore”, un sistema che permette di gestire le ore di lavoro prestate in eccesso rispetto all’orario normale, accumulandole in un conto individuale per poi convertirle in permessi o liquidarle a fine anno con una maggiorazione.

La cooperativa sosteneva che i due articoli potessero essere combinati, utilizzando la banca ore come strumento per compensare anche le festività. Le lavoratrici, e con loro la Corte d’Appello, ritenevano invece che l’art. 59 fosse una norma speciale (lex specialis) che prevale su quella generale (lex generalis) della banca ore.

Il Principio di Non Contestazione e l’Onere della Prova

Un altro aspetto rilevante del caso ha riguardato l’onere della prova. La Corte d’Appello aveva osservato che la società datrice di lavoro non aveva mai contestato specificamente i calcoli numerici presentati dalle lavoratrici, ma si era limitata a contestare il diritto in sé. Questo comportamento, secondo i giudici, equivale a una non contestazione, rendendo i conteggi prodotti un fatto provato nel processo.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso della cooperativa, confermando la sentenza d’appello. I giudici supremi hanno chiarito in modo definitivo che il sistema di compensazione previsto per la retribuzione festività dall’art. 59 del CCNL è diverso e incompatibile con quello della banca ore.

La Corte ha sottolineato che l’art. 59 offre al datore di lavoro solo due opzioni precise per il lavoro festivo: il pagamento immediato o un riposo compensativo da godere in un termine breve (30 giorni). Questo sistema, per sua natura, non si concilia con la logica della banca ore, che opera su un arco temporale molto più lungo (fino a fine anno) e con finalità di gestione generale della flessibilità oraria.

Inoltre, la Cassazione ha ritenuto inammissibile il motivo di ricorso relativo alla presunta mancata valutazione della contestazione dei conteggi. I giudici hanno ribadito che la difesa della cooperativa nei gradi di merito si era incentrata unicamente sulla legittimità dell’uso della banca ore, senza mai mettere in discussione l’esattezza dei calcoli delle lavoratrici. Di conseguenza, la Corte d’Appello aveva correttamente applicato il principio di non contestazione. Il motivo è stato inoltre giudicato carente di autosufficienza, poiché la società non aveva neppure riportato nel ricorso i conteggi che assumeva essere stati erroneamente accolti.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza consolida un importante principio a tutela dei lavoratori: le norme contrattuali che prevedono un trattamento specifico per le festività lavorate non possono essere eluse attraverso l’applicazione di istituti generali come la banca ore. La decisione implica che i datori di lavoro del settore delle cooperative sociali devono attenersi scrupolosamente alle opzioni previste dall’art. 59 del CCNL, garantendo o la corresponsione della paga o la fruizione di un riposo compensativo entro 30 giorni. La compensazione tramite accumulo nella banca ore non è una modalità legittima per assolvere a tale obbligo. La sentenza riafferma, infine, l’importanza del principio di non contestazione nel processo del lavoro: una difesa che non contesta specificamente i fatti allegati dalla controparte rischia di vederli considerati come provati.

È possibile compensare le festività lavorate tramite la “banca ore” secondo il CCNL Cooperative Sociali?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il sistema di compensazione per le festività previsto dall’articolo 59 del CCNL è una disciplina speciale e incompatibile con il sistema generale della banca ore regolato dall’articolo 52.

Quali opzioni ha il datore di lavoro quando un dipendente lavora durante una festività prevista dal CCNL Cooperative Sociali?
Secondo l’articolo 59 del CCNL, il datore di lavoro ha due sole opzioni: retribuire le ore lavorate oppure concedere un corrispondente riposo compensativo da fruire entro 30 giorni dalla data della festività.

Cosa succede se il datore di lavoro non contesta in modo specifico i calcoli delle differenze retributive presentati dal lavoratore?
Se il datore di lavoro si limita a contestare il diritto in astratto senza mettere in discussione i conteggi specifici, si applica il principio di non contestazione. Di conseguenza, i calcoli presentati dal lavoratore possono essere considerati come provati e posti a fondamento della decisione del giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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