La Corte di Cassazione interviene su un caso di espropriazione per pubblica utilità, chiarendo la distinzione tra occupazione usurpativa e appropriativa. A seguito dell'occupazione di un terreno privato da parte di un Comune per la costruzione di una scuola, la Corte d'Appello aveva qualificato l'atto come occupazione usurpativa per la scadenza dei termini. La Cassazione ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso del Comune. Ha stabilito che le proroghe legali dei termini per i procedimenti espropriativi si applicano automaticamente e con effetto retroattivo, mantenendo valida la dichiarazione di pubblica utilità. Pertanto, si tratta di occupazione appropriativa e non usurpativa, con rinvio alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
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