LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Immobiliare

Doppia conforme: quando si applica dopo la Riforma?
In una disputa immobiliare su distanze tra costruzioni, la Corte di Cassazione conferma la condanna di un costruttore, rigettando il suo ricorso. La sentenza è cruciale perché chiarisce l'applicazione del principio di 'doppia conforme' dopo la Riforma Cartabia: il ricorso per questioni di fatto è inammissibile se due corti di merito hanno raggiunto la stessa decisione, anche con motivazioni non perfettamente identiche, purché basate sullo stesso nucleo fattuale. La Corte ribadisce inoltre che una ricostruzione con aumento di volumetria equivale a una nuova costruzione e deve rispettare le distanze vigenti.
Continua »
Donazione immobile abusivo: nullità e azione riduzione
In una causa di eredità, la Corte di Cassazione interviene su un caso complesso riguardante una donazione di immobile abusivo. La Corte chiarisce che la partecipazione di un erede a un preliminare di vendita non costituisce rinuncia automatica all'azione di riduzione. Inoltre, stabilisce che la nullità di una donazione per abuso edilizio potrebbe essere solo parziale se l'abuso riguarda solo una parte dei beni donati. La sentenza di merito è stata cassata con rinvio per una nuova valutazione sia sulla nullità della donazione che sulla tempestività di una domanda riconvenzionale erroneamente dichiarata inammissibile.
Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali
L'ordinanza analizza il caso di eredi che, dopo aver perso in due gradi di giudizio una causa di usucapione contro un Comune per un terreno, presentano ricorso in Cassazione. Successivamente, effettuano una rinuncia al ricorso per mancanza di interesse. La Corte Suprema, prendendo atto della rinuncia, dichiara l'estinzione del giudizio e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese legali a favore del Comune, sottolineando come la condanna segua la rinuncia anche in assenza di accettazione da parte della controparte.
Continua »
Limiti domanda giudiziale: il giudice non decide oltre
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d'appello che, anziché pronunciarsi sulla nullità di un atto di vendita come richiesto, aveva dichiarato la comproprietà di una strada. La decisione viola i limiti della domanda giudiziale, poiché il giudice ha deciso su una questione non sollevata dalle parti, commettendo un 'error in procedendo'.
Continua »
Annullamento contratto per violenza: la Cassazione
La Corte di Cassazione conferma l'annullamento di un contratto di compravendita immobiliare a causa di violenza psicologica e minacce subite da una donna da parte del suo ex convivente. La Suprema Corte ha ritenuto inammissibile il ricorso dell'uomo, ribadendo che la valutazione delle prove, come la testimonianza della sorella della vittima, spetta al giudice di merito e non può essere riesaminata in sede di legittimità se la motivazione è logica e coerente. La decisione si fonda sulla dimostrazione del nesso causale tra le minacce e la stipula del contratto, rendendo l'atto annullabile.
Continua »
Spoglio del possesso: basta la colpa per la condanna
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per spoglio del possesso a carico di un soggetto che aveva autorizzato la sostituzione della serratura di una cantina. Secondo la Corte, per configurare l'illecito non è necessario il dolo specifico (l'intenzione di privare altri del bene), ma è sufficiente la colpa, ovvero la consapevolezza di agire contro la volontà, anche presunta, del possessore. Nel caso di specie, il precedente possessore, non avendo alcun titolo per detenere l'immobile, ha agito con negligenza autorizzando la rottura di un lucchetto apposto dal nuovo legittimo proprietario, commettendo così spoglio del possesso.
Continua »
Usucapione strada: possesso non basta per proprietà
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12778/2025, ha rigettato il ricorso di alcuni privati che rivendicavano la proprietà di una strada per usucapione. Il caso, nato da una richiesta di demolizione di un cancello, chiarisce che per l'usucapione di una strada non è sufficiente dimostrare il mero possesso prolungato nel tempo (corpus), ma è fondamentale provare anche l'intenzione di possedere come proprietario esclusivo (animus), escludendo il legittimo titolare. Secondo la Corte, attività come l'uso e la manutenzione della strada non sono, di per sé, sufficienti a dimostrare tale intenzione.
Continua »
Trasformazione tetto in terrazzo: quando è illegittima
Un condomino proprietario dell'ultimo piano trasforma il tetto comune in un terrazzo ad uso esclusivo. La Corte di Cassazione conferma l'illegittimità dell'opera, stabilendo che la trasformazione tetto in terrazzo è vietata quando lede il decoro architettonico e supera i limiti dell'uso della cosa comune. L'intervento è stato ritenuto una modifica sostanziale e non un uso più intenso del bene.
Continua »
Promessa di pagamento: onere della prova del creditore
Una società immobiliare otteneva un decreto ingiuntivo basato su un assegno impagato, emesso per lavori edili extra. La debitrice si opponeva, negando l'esecuzione delle opere. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione d'appello che revocava l'ingiunzione. Sebbene l'assegno costituisca una promessa di pagamento con inversione dell'onere probatorio, nel giudizio di opposizione il creditore, che è attore in senso sostanziale, deve comunque dimostrare i fatti costitutivi della propria pretesa (in questo caso, l'avvenuta esecuzione dei lavori) quando questi sono specificamente contestati dalla controparte.
Continua »
Servitù di passaggio: opere apparenti e prova
La Cassazione conferma la servitù di passaggio per destinazione del padre di famiglia, ritenendo inammissibile il ricorso basato sulla rivalutazione dei fatti. Le opere apparenti, come un cancello e una pavimentazione continua, sono state considerate prova sufficiente, rendendo irrilevante la testimonianza contraria sull'uso effettivo del passaggio da parte del precedente proprietario.
Continua »
Usucapione terreno: la prova del possesso continuo
La Corte di Cassazione conferma una decisione di merito sull'usucapione terreno, dichiarando inammissibile il ricorso volto a una nuova valutazione delle prove. La Suprema Corte ha ribadito che l'utilizzo esclusivo del bene, la sua manutenzione e l'esclusione di terzi sono elementi sufficienti a dimostrare il possesso qualificato, necessario per l'acquisto della proprietà per usucapione.
Continua »
Decreto di trasferimento: non toglie il possesso
La Corte di Cassazione chiarisce che, a differenza dell'esproprio per pubblica utilità, il decreto di trasferimento emesso in una procedura esecutiva forzata non comporta la perdita automatica dell'animus possidendi (la volontà di possedere come proprietario) in capo all'ex proprietario che continua ad occupare l'immobile. Di conseguenza, quest'ultimo non diventa un mero detentore e può ancora esercitare le azioni a difesa del possesso. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva negato tale tutela, basandosi su un'errata assimilazione tra esecuzione forzata ed esproprio pubblico.
Continua »
Riconoscimento del diritto altrui: no all’usucapione
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di due fratelli che miravano a ottenere per usucapione la comproprietà di un terreno. La decisione si fonda su una scrittura privata in cui i ricorrenti avevano di fatto operato un riconoscimento del diritto altrui, proponendo l'acquisto del bene ai legittimi proprietari. Tale atto, secondo la Corte, interrompe il decorso del tempo necessario per l'usucapione ed esclude in radice l'esistenza dell'"animus possidendi", ovvero l'intenzione di possedere il bene come se si fosse il proprietario. La Corte ha inoltre confermato l'inammissibilità della domanda subordinata di usucapione di una servitù, in quanto proposta tardivamente.
Continua »
Scrittura privata: quando è una vendita definitiva?
La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla natura di una scrittura privata di compravendita del 1969 tra privati e un ente pubblico. Nonostante la previsione di un successivo atto notarile, la Corte ha confermato che l'accordo costituiva una vendita definitiva con trasferimento immediato della proprietà. La decisione si basa sull'interpretazione della volontà delle parti, desunta dal titolo dell'atto, dal linguaggio usato e dal comportamento successivo dei contraenti. Di conseguenza, il diritto degli eredi a ricevere il prezzo è stato dichiarato prescritto e la loro richiesta di risarcimento respinta.
Continua »
Motivazione per relationem: quando è valida in appello
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti della motivazione per relationem, rigettando il ricorso di alcuni eredi che contestavano una serie di atti patrimoniali compiuti dal loro parente defunto. La Corte ha stabilito che la sentenza d'appello può legittimamente richiamare le argomentazioni del giudice di primo grado, a condizione che dimostri di aver esaminato criticamente i motivi di gravame. Il caso verteva sulla presunta nullità di un preliminare di dazione in pagamento e di donazioni, ma il ricorso è stato respinto per carenze procedurali e infondatezza nel merito.
Continua »
Restituzione beni mobili: prova e oneri del locatore
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, chiarisce la natura dell'azione di restituzione beni mobili concessi in locazione. In un caso tra un Comune e gli eredi del conduttore di un immobile, la Corte ha stabilito che per ottenere la restituzione, il locatore non deve provare la proprietà assoluta dei beni (come nell'azione di rivendica), ma solo che tali beni erano inclusi nel contratto di locazione. Il ricorso degli eredi è stato quindi rigettato, confermando la loro condanna alla restituzione.
Continua »
Distanza alberi confine: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso sulla distanza alberi confine tra un privato e un condominio. Il condominio aveva acquisito per usucapione il diritto di mantenere gli alberi a una distanza inferiore a quella legale. La Corte ha stabilito che tale diritto prevale sulla norma che consente di tenere piante contro un muro divisorio, specialmente se questo è una recinzione mista. L'appello del privato è stato respinto, confermando che l'usucapione consolida la situazione e che le richieste di risarcimento per la caduta di foglie richiedono prove specifiche.
Continua »
Vincolo conformativo: Cassazione su indennità
Una società immobiliare ha contestato l'indennità di esproprio per un terreno, sostenendone la natura edificabile. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione di merito che qualificava il vincolo urbanistico come 'vincolo conformativo'. Tale vincolo, a differenza di quello espropriativo, definisce la natura non edificabile del suolo ab origine, limitando drasticamente l'indennità. L'inammissibilità è derivata dal fatto che i motivi di ricorso non hanno colto la 'ratio decidendi' della sentenza impugnata.
Continua »
Opposizione alla stima: il termine per l’impugnazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che il termine di 30 giorni per l'opposizione alla stima dell'indennità di esproprio non decorre se l'ente pubblico omette di redigere e pubblicare la relazione della commissione provinciale. In assenza di tale adempimento, la domanda del proprietario non può essere considerata tardiva. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva dichiarato inammissibile il ricorso dei proprietari, rinviando il caso alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
Continua »
Usucapione immobile familiare: quando è escluso?
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di una donna che chiedeva il riconoscimento dell'usucapione sull'immobile familiare. La richiesta si basava su una promessa di donazione non formalizzata da parte del suocero. I giudici hanno confermato che la convivenza con il marito e altri familiari co-proprietari esclude il requisito del possesso esclusivo, necessario per l'usucapione. Inoltre, è stata dichiarata inammissibile la querela di falso contro i documenti probatori per la sua genericità.
Continua »