LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Immobiliare

Pignoramento comunione legale: Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11481/2025, ha rigettato il ricorso di una moglie la cui quota di un immobile in pignoramento in comunione legale era stata assegnata ai suoi creditori personali. La Corte ha chiarito che, sebbene la notifica al coniuge non debitore sia di norma una semplice comunicazione ('denuntiatio'), può trasformarsi in un vero e proprio atto di pignoramento, rendendolo 'esecutato'. Tuttavia, il ricorso è stato dichiarato inammissibile per carenze procedurali, in quanto la ricorrente non ha fornito gli atti necessari a dimostrare la natura della notifica ricevuta, impedendo alla Corte di valutare il caso nel merito.
Continua »
Proroga termine lodo: quando è valida l’eccezione?
Una società committente ha impugnato un lodo arbitrale sostenendo che fosse stato emesso oltre i termini. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che la proroga del termine del lodo arbitrale, se prevista dalla legge (ex lege) per atti istruttori, scatta automaticamente. L'eccezione di decadenza per superamento del termine deve essere sollevata prima che si verifichi l'evento che causa tale proroga automatica, altrimenti risulta tardiva e inefficace.
Continua »
Querela di falso: i limiti del verbale pubblico
Un cittadino proponeva una querela di falso contro un verbale della polizia municipale che attestava la sospensione di alcuni lavori edili. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito. L'ordinanza chiarisce che la fede privilegiata di un atto pubblico copre solo i fatti avvenuti in presenza del pubblico ufficiale e le sue dirette azioni, non le sue valutazioni o le premesse esterne al suo intervento. Il ricorrente è stato inoltre condannato per lite temeraria per aver insistito in un'azione legale palesemente infondata.
Continua »
Onere della prova e procura estera: la Cassazione
Una società estera agisce in revocatoria contro un fondo patrimoniale. Il debitore contesta la validità della procura della società e le prove prodotte. La Cassazione, nel dichiarare il ricorso inammissibile, chiarisce i principi sull'onere della prova in materia di rappresentanza societaria estera e sulla sufficienza della nota di trascrizione, ribadendo l'importanza del principio di autosufficienza del ricorso.
Continua »
Notifica nulla riassunzione: le conseguenze nel processo
La Corte di Cassazione chiarisce che in caso di notifica nulla riassunzione di un processo interrotto, se il deposito del ricorso è tempestivo, il giudizio non si estingue. Il giudice deve ordinare la rinnovazione della notifica per sanare il vizio e garantire il contraddittorio. La sentenza analizza un caso in cui la notifica a un erede era stata eseguita a un indirizzo errato, distinguendo tra nullità e inesistenza dell'atto.
Continua »
Distanza tra costruzioni: l’analisi della Cassazione
Una controversia sulla violazione della distanza tra costruzioni tra vicini giunge in Cassazione. Dopo una sentenza di primo grado che rigettava le reciproche domande e un parziale accoglimento in appello, la Suprema Corte è chiamata a decidere sul ricorso presentato dai proprietari dell'immobile contestato. Il caso verte sul ripristino dei luoghi e il risarcimento dei danni derivanti dalla presunta edificazione a distanza non legale.
Continua »
Distanze tra costruzioni: la Cassazione chiarisce
La Cassazione ha annullato una sentenza d'appello che imponeva una demolizione, chiarendo che le distanze tra costruzioni si misurano tra i fabbricati e non dal confine. La Corte ha anche ribadito che la contestazione della titolarità del diritto è sempre ammissibile e che non si possono usare presunzioni per le distanze legali degli alberi.
Continua »
Responsabilità del committente: quando risponde dei danni
Una proprietaria cita in giudizio il vicino del piano di sotto per danni strutturali derivanti da lavori di ristrutturazione. La Corte d'Appello conferma il rigetto della domanda, chiarendo i limiti della responsabilità del committente. Se il danno è causato esclusivamente da un errore tecnico dell'appaltatore, questo si configura come caso fortuito, esonerando il proprietario che si era affidato a professionisti qualificati.
Continua »
Ripetizione di indebito: no dopo esecuzione forzata
Un debitore, dopo l'assegnazione di un immobile in un'esecuzione forzata, ha tentato un'azione di ripetizione di indebito sostenendo che il credito fosse inesistente. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, affermando che ogni contestazione sul credito deve avvenire tramite opposizione all'interno della procedura esecutiva. Una volta che gli atti esecutivi diventano definitivi, non è più possibile agire separatamente per la restituzione.
Continua »
Sottoscrizione illeggibile: nullità del decreto
La Corte di Cassazione ha stabilito che un decreto ingiuntivo con sottoscrizione illeggibile del giudice è giuridicamente inesistente. Il vizio non può essere sanato da elementi esterni al documento, come i registri di cancelleria. L'identità del giudice deve emergere chiaramente dal contesto letterale dell'atto stesso. La Corte ha quindi cassato la sentenza di merito che aveva rigettato l'opposizione, rinviando la causa al Tribunale per una nuova valutazione.
Continua »
Azione revocatoria: fondo patrimoniale e donazione
La Corte di Cassazione ha confermato l'inefficacia, tramite azione revocatoria, della costituzione di un fondo patrimoniale e di una donazione immobiliare posti in essere da due fideiussori. La Corte ha stabilito che tali atti, rendendo più difficile il recupero del credito, integrano il requisito del pregiudizio ('eventus damni'), anche se il credito garantito è oggetto di contestazione in altra sede e l'immobile donato è gravato da ipoteca. È stata inoltre confermata la sufficienza della mera consapevolezza del danno ('scientia damni') da parte dei fideiussori, senza necessità di provare un'intenzione dolosa preordinata.
Continua »
Acquisizione sanante: la giurisdizione del giudice
Una cittadina si oppone a un'occupazione di un suo terreno da parte del Comune, che vi costruisce un parcheggio e poi ne dispone l'acquisizione sanante. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11650/2025, ha stabilito che la giurisdizione per determinare l'intera indennità spetta al giudice ordinario (civile), anche se il giudice amministrativo si è già pronunciato su una singola voce di danno, come quella per l'occupazione illegittima. La Corte ha chiarito che l'indennità è un concetto unitario e un giudicato parziale non può impedire al giudice competente di valutare l'intera questione.
Continua »
Contraddittorio processuale: la Cassazione annulla
La Cassazione ha annullato una decisione della Corte d'Appello per violazione del contraddittorio processuale. Il giudice di merito aveva dichiarato inammissibile un ricorso basandosi su un'eccezione rilevata d'ufficio (la mancanza di un atto), senza prima consentire alle parti di presentare le proprie osservazioni, ledendo così il diritto di difesa.
Continua »
Acquisizione sanante: no termine breve per l’indennità
La Corte di Cassazione ha stabilito che la contestazione dell'indennità per un'acquisizione sanante, ai sensi dell'art. 42-bis del Testo Unico Espropriazioni, non è soggetta al breve termine di decadenza previsto per l'esproprio ordinario, ma al termine di prescrizione ordinario. La Corte ha rigettato il ricorso di un consorzio industriale, confermando la decisione della Corte d'Appello e ribadendo la natura eccezionale e distinta del procedimento di acquisizione sanante.
Continua »
Termine opposizione stima: la Cassazione chiarisce
Un'ordinanza della Corte di Cassazione stabilisce un principio fondamentale in materia di espropriazione. Viene chiarito che il termine opposizione stima di 30 giorni, previsto per le procedure espropriative ordinarie, non si applica alla contestazione dell'indennizzo liquidato in un provvedimento di acquisizione sanante (ex art. 42-bis). Per tali casi, vale il termine di prescrizione ordinario. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva dichiarato inammissibile il ricorso di un Comune per tardività, rinviando il caso alla Corte d'Appello per un nuovo esame.
Continua »
Acquisizione sanante: termine opposizione è ordinario
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito un principio fondamentale in materia di espropriazione. In caso di acquisizione sanante ex art. 42-bis D.P.R. 327/2001, il proprietario che intende contestare l'importo dell'indennizzo non è soggetto al termine di decadenza di 30 giorni, ma può agire entro il termine ordinario di prescrizione. La Corte ha cassato la decisione della Corte d'Appello che aveva erroneamente dichiarato inammissibile il ricorso per tardività, sottolineando le differenze strutturali tra l'espropriazione ordinaria e l'acquisizione sanante.
Continua »
Acquisizione sanante retroattiva: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11657/2025, ha stabilito che l'istituto dell'acquisizione sanante (art. 42-bis TUE) è applicabile anche alle occupazioni illegittime di terreni da parte della Pubblica Amministrazione avvenute prima dell'entrata in vigore del Testo Unico Espropri del 2001. In un caso riguardante un Comune che aveva occupato terreni privati, la Corte ha chiarito che l'emissione di un decreto di acquisizione sanante durante il processo rende la causa per risarcimento danni improcedibile. La sentenza ha inoltre precisato che il potere dell'amministrazione non è bloccato da un precedente giudicato che si sia limitato ad accertare l'illiceità dell'occupazione, ma solo da un giudicato che abbia già trasferito la proprietà del bene.
Continua »
Indennità di esproprio: il deprezzamento va pagato
Un privato cittadino ha contestato l'indennità di esproprio offerta da un Comune per un terreno utilizzato per costruire una strada. La Corte di Cassazione, ribaltando la decisione della Corte d'Appello, ha stabilito che l'indennizzo deve coprire anche il deprezzamento della porzione di proprietà residua, se questa diventa inutilizzabile o perde valore a causa della divisione. La Corte ha inoltre confermato che il valore dell'opera pubblica realizzata è escluso dal calcolo dell'indennità.
Continua »
Indennizzo da acquisizione sanante: no al termine breve
Una società ha contestato l'importo di un indennizzo da acquisizione sanante stabilito da un ente comunale. L'ente sosteneva che l'impugnazione fosse tardiva. La Corte di Cassazione ha confermato che il termine breve di 30 giorni, previsto per l'opposizione alla stima nell'esproprio ordinario, non si applica in caso di acquisizione sanante, per la quale vale il termine di prescrizione ordinario. La Corte ha inoltre corretto la liquidazione delle spese legali decisa in appello.
Continua »
Acquisizione sanante: termine e opposizione all’indennizzo
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11655/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di espropriazione. Per contestare l'indennizzo derivante da una procedura di acquisizione sanante (art. 42-bis TUE), non si applica il breve termine di decadenza di 30 giorni previsto per l'espropriazione ordinaria, bensì il più lungo termine di prescrizione. La Corte ha quindi annullato la decisione di merito che aveva erroneamente dichiarato tardiva l'opposizione di un cittadino contro un Comune, riaffermando il principio di stretta interpretazione delle norme che limitano l'esercizio dei diritti.
Continua »