La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11481/2025, ha rigettato il ricorso di una moglie la cui quota di un immobile in pignoramento in comunione legale era stata assegnata ai suoi creditori personali. La Corte ha chiarito che, sebbene la notifica al coniuge non debitore sia di norma una semplice comunicazione ('denuntiatio'), può trasformarsi in un vero e proprio atto di pignoramento, rendendolo 'esecutato'. Tuttavia, il ricorso è stato dichiarato inammissibile per carenze procedurali, in quanto la ricorrente non ha fornito gli atti necessari a dimostrare la natura della notifica ricevuta, impedendo alla Corte di valutare il caso nel merito.
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