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Diritto Commerciale

Trasferimento azienda: la tutela del lavoratore escluso
La Corte di Cassazione conferma il diritto all'assunzione di un lavoratore escluso da un accordo sindacale in un'operazione di trasferimento azienda. Poiché l'attività d'impresa proseguiva e non era cessata, la Corte ha ritenuto inapplicabile la deroga che permette il mancato assorbimento di parte del personale, riaffermando la tutela prevista dall'art. 2112 c.c. anche per le aziende in amministrazione straordinaria.
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Notifica perfezionata sabato: proroga al lunedì
Una società si opponeva a un decreto ingiuntivo, ma i tribunali di merito ritenevano l'atto tardivo. Il problema riguardava il calcolo dei termini, poiché la notifica si era perfezionata per compiuta giacenza di sabato. La Cassazione ha stabilito che quando una notifica perfezionata sabato conclude un termine, la scadenza viene prorogata di diritto al lunedì successivo. Di conseguenza, l'opposizione è stata ritenuta tempestiva e la sentenza annullata con rinvio.
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Credito prededucibile: status non trasferibile
La Corte di Cassazione ha stabilito che un credito prededucibile, sorto durante un'amministrazione giudiziaria (misura di prevenzione antimafia), non conserva tale privilegio in una successiva procedura di amministrazione straordinaria (procedura per insolvenza). La Corte ha chiarito che le due procedure non sono in continuità ('consecutio') poiché hanno finalità e presupposti diversi: la prima mira a liberare l'azienda da influenze criminali, la seconda a gestire una crisi d'impresa. Di conseguenza, lo status di credito prededucibile non si trasferisce automaticamente.
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Deposito telematico rifiutato: oneri e conseguenze
La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un processo d'appello a causa della tardiva riassunzione. Dopo l'interruzione del giudizio per il decesso di una parte, il ricorrente aveva tentato un deposito telematico dell'atto di riassunzione, ma il sistema lo aveva rifiutato. La parte, tuttavia, è rimasta inerte per quasi tre anni prima di agire nuovamente. La Corte ha stabilito che, in caso di deposito telematico rifiutato, la parte ha l'onere di attivarsi immediatamente per rimediare, altrimenti il tentativo di deposito si considera come mai avvenuto, con conseguente estinzione del processo per superamento dei termini.
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Cessione contenzioso bancario: la guida completa
Un'ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti della successione di un istituto di credito nei debiti di una banca acquisita. L'analisi si concentra sulla cessione del contenzioso bancario, stabilendo che le controversie relative a rapporti bancari già estinti al momento della cessione non vengono trasferite all'acquirente. La Corte ha interpretato il contratto di cessione, evidenziando che per il subentro non è sufficiente la sola pendenza della lite, ma è necessario che il rapporto sottostante sia ancora 'inerente e funzionale' all'attività della banca cessionaria. Di conseguenza, tali passività rientrano nel 'contenzioso escluso', e l'istituto acquirente non ha legittimazione passiva.
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Contratto autonomo di garanzia: No nullità ABI
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un garante che contestava la validità di alcune garanzie prestate per contratti di leasing. La Corte ha stabilito che il contratto autonomo di garanzia, a differenza della fideiussione omnibus, non è soggetto alla nullità derivante dagli schemi ABI anticoncorrenziali. Inoltre, ha confermato la validità della clausola con cui il garante rinuncia alla protezione dell'art. 1957 c.c. (termine semestrale per agire contro il debitore principale) e ha respinto la richiesta di applicazione delle norme sul leasing traslativo per mancata prova della risoluzione dei contratti e della restituzione dei beni.
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Assicurazione per conto altrui: la clausola è nulla
Un conduttore stipula una polizza per danni all'immobile locato. A seguito di un incendio, il proprietario agisce per l'indennizzo, ma l'assicurazione eccepisce una clausola che riserva l'azione legale al solo conduttore (contraente). La Cassazione interviene, dichiarando nulla tale clausola. La Corte stabilisce che nell'assicurazione per conto altrui, il diritto di agire per l'indennizzo spetta all'assicurato (titolare dell'interesse protetto) e non può essere escluso contrattualmente, poiché ciò snaturerebbe la funzione stessa del contratto assicurativo.
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Ricorso improcedibile: il deposito della notifica
Una controversia commerciale tra ex partner, relativa a un mancato acquisto di quote societarie, si conclude in Cassazione con una declaratoria di inammissibilità. Il ricorso è stato dichiarato improcedibile perché il ricorrente ha omesso di depositare la relata di notifica della sentenza d'appello, un adempimento formale ma inderogabile previsto dal codice di procedura civile.
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Qualificazione giuridica: contratto di vendita o no?
Un professionista contestava un debito per forniture editoriali, sostenendo la prescrizione breve di 5 anni tipica degli abbonamenti. La Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la qualificazione giuridica del contratto come vendita. Di conseguenza, si applica la prescrizione ordinaria di 10 anni, poiché il pagamento rateizzato è solo una modalità di adempimento di un'obbligazione unitaria e non configura un contratto di durata.
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Esecuzione in forma specifica: il momento decisivo
La Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale sull'esecuzione in forma specifica ex art. 2932 c.c. di un contratto preliminare di vendita di azioni. A seguito del fallimento della società le cui azioni erano oggetto del contratto, la Corte ha stabilito che la possibilità di trasferire il bene deve essere valutata al momento della decisione giudiziale e non al momento della proposizione della domanda. Se l'oggetto è divenuto impossibile da trasferire (come le azioni di una società fallita), l'azione non può essere accolta. La sentenza di merito è stata cassata con rinvio.
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Travisamento della prova: il ricorso è inammissibile
Un'impresa di ristorazione ha perso un ricorso contro un fornitore per delle fatture ritenute alterate. La Corte di Cassazione ha dichiarato l'appello inammissibile, ribadendo che non può riesaminare i fatti del caso. L'ordinanza chiarisce i limiti del ricorso per travisamento della prova, distinguendolo dalla valutazione del merito, e sottolinea l'importanza del rispetto delle regole processuali per l'ammissibilità del ricorso.
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Arbitrato internazionale: la Cassazione e la giurisdizione
Una società farmaceutica italiana cita in giudizio un partner svizzero per inadempimento di un contratto di distribuzione. La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, dichiara il difetto di giurisdizione del giudice italiano a favore dell'arbitrato internazionale previsto da una clausola contrattuale, chiarendo che anche le questioni di abuso di dipendenza economica, se collegate al contratto, rientrano nella competenza arbitrale.
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Consecuzione delle procedure: credito non prededucibile
Una società fornitrice ha richiesto la prededuzione per un credito sorto durante un concordato preventivo di un'altra azienda, poi fallita. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione del Tribunale. La Corte ha stabilito che non vi era consecuzione delle procedure, poiché il fallimento era stato causato da una nuova e distinta situazione di insolvenza, e non da un semplice aggravamento della precedente. Di conseguenza, il credito del fornitore, seppur strategico, è stato correttamente ammesso al passivo come chirografario e non in prededuzione.
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Opposizione a decreto ingiuntivo: sorte della domanda
Una società conduttrice si oppone a un decreto ingiuntivo per canoni e penali. L'opposizione viene dichiarata inammissibile per tardività. La Corte di Cassazione, intervenendo sul caso, chiarisce un principio fondamentale: l'inammissibilità dell'opposizione non impedisce al giudice di esaminare la domanda riconvenzionale autonoma, come quella per la risoluzione del contratto o il risarcimento del danno. La sentenza sottolinea la distinzione tra difese semplici e vere e proprie contro-domande.
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Riscossione Credito: quando non serve titolo esecutivo
Una società in liquidazione si opponeva a una cartella di pagamento emessa per la riscossione di un credito originato da un finanziamento bancario garantito da un fondo pubblico. La società sosteneva la necessità di un titolo esecutivo, dato che il rapporto iniziale era di natura privata. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che quando il gestore del fondo pubblico paga il finanziatore e si surroga nel credito, la natura del credito stesso si trasforma da privata a pubblica. Questa natura pubblicistica, finalizzata al recupero di risorse pubbliche, legittima l'uso della procedura speciale di riscossione del credito a mezzo ruolo, senza la necessità di ottenere preventivamente un titolo esecutivo giudiziale.
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Compenso agente: fisso o minimo garantito? Analisi
La Cassazione esamina un contratto di agenzia, chiarendo la distinzione tra compenso agente fisso e minimo garantito. La Corte respinge sia il ricorso dell'agente, che contestava il calcolo delle indennità, sia quello della preponente, che sosteneva la natura di minimo garantito del compenso e la validità di una clausola risolutiva espressa per mancato raggiungimento di risultati. La decisione finale conferma la valutazione della Corte d'Appello, stabilendo che il compenso era fisso e che la clausola risolutiva non giustificava un recesso per giusta causa.
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Contratto di locazione: validità e onere della prova
Una società fornitrice di attrezzature mediche ha chiesto l'ammissione al passivo del fallimento di una clinica sua cliente per canoni di locazione non pagati. Il fallimento si è opposto, sostenendo la nullità dei contratti per conflitto di interessi e la loro inefficacia per mancanza di autorizzazioni durante una procedura di concordato preventivo. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo un principio fondamentale del contratto di locazione: per concedere un bene in locazione è sufficiente averne la disponibilità materiale, non essendo necessaria la prova della proprietà.
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Indennità di fine rapporto agente: onere della prova
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un'agente, chiarendo che spetta a quest'ultima provare i presupposti per l'indennità di fine rapporto agente. In particolare, non basta dimostrare di aver acquisito nuovi clienti, ma è necessario provare che la società preponente continui a trarne vantaggi sostanziali. La Corte ha inoltre ribadito la natura discrezionale dell'ordine di esibizione di documenti, negandolo quando la richiesta appare tardiva ed esplorativa.
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Estinzione del giudizio: la rinuncia dopo l’accordo
Un consorzio di imprese edili aveva richiesto la revocazione di un'ordinanza della Corte di Cassazione. Tuttavia, dopo aver raggiunto un accordo transattivo con la controparte, ha formalmente rinunciato al ricorso. La Suprema Corte, prendendo atto della rinuncia, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, compensando integralmente le spese legali tra le parti in virtù dell'accordo raggiunto.
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Risoluzione associazione in partecipazione: la Cassazione
La Cassazione ha confermato la decisione di merito che respingeva la domanda di risoluzione associazione in partecipazione. La Corte ha ritenuto inammissibile la modifica della domanda da risoluzione per inadempimento a quella per impossibilità sopravvenuta, avvenuta oltre i termini processuali. Inoltre, ha escluso il diritto di recesso in un contratto a tempo determinato, ribadendo l'inammissibilità delle censure su accertamenti di fatto.
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