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Diritto Commerciale

Sanzioni compliance bancaria: la Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità delle sanzioni compliance bancaria irrogate dall'autorità di vigilanza a un responsabile della funzione di conformità di un istituto di credito per carenze nei controlli interni. La Corte ha respinto la tesi della violazione del 'ne bis in idem', chiarendo che la sanzione dell'autorità di vigilanza bancaria e quella dell'autorità di vigilanza del mercato finanziario colpiscono condotte diverse a tutela di beni giuridici distinti: la stabilità patrimoniale da un lato e la trasparenza verso gli investitori dall'altro.
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Revisione prezzi appalti: la giurisdizione del giudice
Una società appaltatrice ha citato in giudizio una Pubblica Amministrazione per ottenere una revisione dei prezzi basata su una clausola contrattuale. La Corte d'Appello ha confermato la decisione di primo grado, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice ordinario. La sentenza chiarisce che, in assenza di un meccanismo automatico di adeguamento nel contratto, la determinazione della revisione prezzi appalti rientra nel potere discrezionale dell'Amministrazione, e le relative controversie devono essere portate davanti al giudice amministrativo.
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Conferimento d’azienda: risoluzione per inadempimento
Una società italiana effettuava un conferimento d'azienda del suo unico immobile a una società inglese, in cambio di una partecipazione azionaria e dell'accollo di un mutuo. A seguito del mancato ricevimento delle azioni e del mancato pagamento del mutuo, la società italiana ha agito in giudizio. La Corte d'Appello, riformando la sentenza di primo grado, ha dichiarato la risoluzione del contratto per inadempimento, ordinando la restituzione dell'immobile. La Corte ha stabilito che l'onere di provare l'adempimento gravava sulla società conferitaria, prova che non è stata fornita.
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Liquidazione Giudiziale: Quando il Debito è Certo
Una società contesta la propria liquidazione giudiziale, sostenendo l'inesistenza di un debito e l'assenza di insolvenza. La Corte d'Appello respinge il reclamo, evidenziando che la maggior parte dei debiti era stata confermata da sentenze definitive e non più discutibili. Lo stato di insolvenza è stato confermato da numerosi indici, tra cui ingenti debiti non pagati, patrimonio netto negativo e mancanza di liquidità, rendendo la liquidazione giudiziale inevitabile.
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Compensazione crediti: illegittima senza titolo certo
Una società appaltante operava delle trattenute sui pagamenti dovuti a un'impresa di costruzioni, sostenendo di dover recuperare un indennizzo pagato in eccesso. La Corte d'Appello ha dichiarato illegittima tale compensazione crediti, poiché il credito vantato dall'appaltante non era né certo né basato su un titolo valido, non potendo derivare da un ricalcolo unilaterale in contrasto con un precedente lodo arbitrale. La sentenza ha però parzialmente riformato la decisione di primo grado, escludendo l'applicazione degli interessi di mora del D.Lgs. 231/2002, in quanto la normativa all'epoca del contratto non si estendeva agli appalti di lavori pubblici.
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Contratto pubblico nullo per corruzione: la decisione
La Corte d'Appello di Roma ha stabilito che un contratto pubblico non è automaticamente nullo a causa di episodi di corruzione. La sentenza chiarisce che la pubblica amministrazione, pur a conoscenza dei fatti illeciti, deve scegliere attivamente di risolvere il contratto, non potendo semplicemente sospendere i pagamenti. Il caso riguardava un appalto per servizi di trasporto scolastico. La Corte ha rigettato l'appello dell'ente pubblico, confermando l'obbligo di pagamento verso la società appaltatrice e respingendo la richiesta di risarcimento per danno all'immagine per mancanza di prove adeguate.
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Responsabilità amministratori e prestiti infragruppo
Una società ha citato in giudizio il suo ex amministratore di diritto e due presunti amministratori di fatto, chiedendo il risarcimento per atti di mala gestio, in particolare per cospicui finanziamenti concessi ad altre società del gruppo. La Corte d'Appello ha respinto la richiesta, confermando la sentenza di primo grado. Secondo i giudici, la responsabilità amministratori per prestiti infragruppo sorge solo se si prova che, al momento dell'erogazione, l'amministratore era consapevole dell'impossibilità di restituzione da parte della società beneficiaria. La semplice appartenenza al gruppo giustifica tali operazioni in un'ottica di sinergia. Inoltre, la Corte ha ritenuto non provata la qualifica di amministratori di fatto dei due consulenti, le cui attività rientravano nei limiti del loro incarico professionale.
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Diritto intertemporale: la Cassazione decide su leggi
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha chiarito un importante principio di diritto intertemporale in materia di concessioni idroelettriche. La Corte ha stabilito che una nuova legge provinciale, più restrittiva, si applica immediatamente a tutte le domande di concessione presentate ma non ancora pubblicate alla data della sua entrata in vigore. La decisione ribalta la sentenza di un tribunale specializzato che aveva accusato l'ente pubblico di un ritardo colpevole, ritenendo applicabile la vecchia normativa. La Cassazione ha affermato che la nuova disciplina deve essere applicata senza eccezioni alle procedure pendenti, cassando la sentenza e rinviando il caso al giudice di merito.
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Riempimento abusivo cambiale: limiti per il garante
Una società immobiliare, garante di due cambiali, si oppone al pagamento lamentando il riempimento abusivo delle stesse. La Cassazione dichiara il ricorso inammissibile perché la società non ha contestato una delle due autonome motivazioni della Corte d'Appello, secondo cui non vi era stato alcun pregiudizio per il garante. Questo principio processuale rende inefficace l'impugnazione.
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Giurisdizione giudice ordinario per crediti sanitari
Una fondazione sanitaria ha contestato le delibere di una Regione e di un'Azienda Sanitaria Locale che impattavano i suoi crediti. La Corte di Cassazione ha stabilito la giurisdizione del giudice ordinario, chiarendo che la controversia, pur derivando da atti amministrativi, riguarda pretese patrimoniali di natura contrattuale e non l'esercizio di un potere autoritativo della Pubblica Amministrazione sul rapporto di concessione.
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Trasferimento d’azienda: obblighi del nuovo titolare
Un lavoratore ha citato in giudizio il padre, suo ex datore di lavoro, e il fratello, a cui era stata ceduta l'attività, per ottenere il pagamento di differenze retributive. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna solidale di entrambi. L'ordinanza chiarisce che nel trasferimento d'azienda il nuovo titolare risponde dei debiti pregressi. Inoltre, ha stabilito che la prescrizione dei crediti da lavoro non decorre se il rapporto è stato mascherato da contratti a termine fittizi, considerandolo come un unico rapporto continuativo fino alla sua effettiva cessazione.
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Ricorso inammissibile: oneri di specificità del gravame
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un garante contro una società di leasing. La decisione si fonda su vizi procedurali: il ricorrente non ha contestato una delle autonome ragioni della sentenza d'appello e non ha rispettato il principio di autosufficienza del ricorso, omettendo di indicare dove e quando aveva sollevato una specifica eccezione nei gradi di merito. La sentenza ribadisce il rigore formale richiesto per l'accesso al giudizio di legittimità.
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Onere della prova: la fattura non basta in giudizio
Una società ha agito in giudizio contro un'altra per ottenere il rimborso dei costi di un dipendente che, sebbene formalmente assunto dalla prima, avrebbe lavorato esclusivamente per la seconda. La richiesta, basata principalmente su fatture, è stata respinta in tutti i gradi di giudizio. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, ribadendo che l'attore non ha soddisfatto l'onere della prova, poiché la fattura, se contestata, non è di per sé sufficiente a dimostrare il fondamento del credito.
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Cessione banche venete: chi risponde dei debiti?
Un'azienda aveva citato in giudizio una banca per rapporti di conto corrente e mutuo, chiusi prima della liquidazione coatta dell'istituto. Con la successiva cessione banche venete, il contenzioso è passato alla banca acquirente? La Cassazione ha stabilito che i debiti derivanti da rapporti bancari già estinti al momento della cessione non vengono trasferiti alla banca cessionaria, ma restano in capo alla banca in liquidazione. Pertanto, la banca acquirente non è parte del processo.
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Concordato Fallimentare: Quando è valido l’accordo
La Corte di Cassazione ha confermato la validità di un concordato fallimentare approvato nonostante l'assenza di una perizia di stima. La Corte ha stabilito che gli accordi privati tra la società proponente e i creditori ipotecari, che accettavano un soddisfacimento parziale, sono legittimi, soprattutto a fronte di un'approvazione unanime della proposta. È stato inoltre respinto il ricorso basato su un presunto abuso del diritto, in quanto la valutazione di convenienza economica del concordato rispetto alla liquidazione è un'analisi di merito non sindacabile in sede di legittimità.
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Contratto distrattivo: nullità e frode ai creditori
La Corte di Cassazione esamina il caso di un contratto di locazione ritenuto parte di un'operazione di distrazione patrimoniale ai danni di una società poi finita in amministrazione straordinaria. Pur correggendo la motivazione del giudice di merito, la Corte rigetta il ricorso, chiarendo che un contratto distrattivo, se integra il reato di bancarotta fraudolenta, è nullo per violazione di norme imperative. Tuttavia, la decisione si fonda sulla non censurabilità dell'accertamento di fatto del tribunale, che aveva escluso il collegamento funzionale tra il contratto e le precedenti operazioni societarie distrattive.
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Rinuncia al ricorso: niente contributo unificato
L'ordinanza analizza il caso di un ex presidente del collegio sindacale di una società di credito che, dopo essere stato sanzionato dall'autorità di vigilanza finanziaria, ha presentato ricorso in Cassazione. La questione centrale è la rinuncia al ricorso, accettata dalla controparte. La Corte Suprema ha dichiarato l'estinzione del giudizio, compensando le spese e chiarendo un principio fondamentale: in caso di rinuncia, non è dovuto il pagamento del doppio del contributo unificato, poiché tale obbligo si applica solo in casi tassativi come rigetto o inammissibilità dell'impugnazione.
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Onere della prova agente: onere e prova del danno
Un'ordinanza della Cassazione ha chiarito l'onere della prova per un agente che chiedeva un risarcimento danni e la restituzione di storni provvigionali. Il ricorso è stato respinto perché l'agente non ha fornito una prova analitica e concreta del danno subito. Inoltre, la Corte ha confermato la validità dei termini contrattuali per la contestazione degli estratti conto, sottolineando che l'inerzia dell'agente non può essere sanata in sede giudiziaria.
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Competenza fideiussione antitrust: decide Milano
L'erede di un fideiussore ha avviato una causa per far dichiarare la nullità di una garanzia bancaria basata su una presunta violazione della normativa antitrust. Dopo un passaggio tra due tribunali territoriali, la Corte di Cassazione ha stabilito che la competenza fideiussione antitrust spetta in via esclusiva alla Sezione Specializzata in materia di Impresa del Tribunale di Milano. La decisione si fonda sul fatto che la nullità è stata richiesta come domanda principale (in via di azione) e non come semplice difesa (in via di eccezione), rendendo tale competenza funzionale e inderogabile.
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Azienda ereditaria: come si divide tra coeredi?
La Corte di Cassazione chiarisce i criteri di divisione di un'azienda ereditaria. Se dopo l'apertura della successione solo alcuni coeredi gestiscono e incrementano il valore dell'impresa, il loro apporto non va a beneficio degli altri eredi. La valutazione della quota spettante all'erede non gestionario deve basarsi sul valore dell'azienda al momento della morte del de cuius, e non al momento della divisione. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio per non aver distinto tra il patrimonio ereditato e gli incrementi successivi dovuti alla gestione di parte degli eredi.
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