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Deposito telematico: errore e tardività del ricorso

Un lavoratore vede il proprio ricorso dichiarato inammissibile a causa di un tardivo deposito telematico. La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica di un errore di sistema (E0606), che considera il deposito come mai avvenuto, obbliga il difensore a ripetere immediatamente l’operazione entro la scadenza. L’inerzia, pur avendo tempo a disposizione per rimediare, non giustifica la rimessione in termini, rendendo l’impugnazione improcedibile.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Errore nel Deposito Telematico: Quando il Ricorso è Inammissibile?

Il deposito telematico degli atti giudiziari è ormai una prassi consolidata, ma nasconde insidie che possono avere conseguenze fatali per l’esito di una causa. Un errore tecnico, se non gestito con prontezza e perizia, può portare alla dichiarazione di improcedibilità di un ricorso, vanificando le ragioni del cliente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 20516/2024) offre un’importante lezione sulla diligenza richiesta al difensore di fronte a un’anomalia del sistema di giustizia digitale, in particolare l’ormai noto errore ‘E0606’.

I Fatti di Causa: Dal Contratto a Termine al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da una controversia di diritto del lavoro. Un operatore agricolo aveva citato in giudizio un Ente pubblico per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dall’utilizzo, a suo dire abusivo, di contratti a tempo determinato succedutisi per anni. Se in primo grado il Tribunale aveva dato ragione al lavoratore, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, accogliendo il gravame dell’Ente.

Il lavoratore, non arrendendosi, decideva di presentare ricorso per Cassazione. Il suo legale tentava il deposito telematico del ricorso il penultimo giorno utile, il 10 luglio. Nonostante la ricezione delle ricevute di accettazione e consegna, pochi minuti dopo il sistema notificava un’eccezione di errore ‘E0606’, di fatto scartando il deposito. Il legale, tuttavia, effettuava un nuovo e corretto deposito solo il 13 luglio, ovvero due giorni dopo la scadenza del termine perentorio.

La Decisione della Corte: Ricorso Dichiarato Improcedibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso improcedibile per tardività del deposito. I giudici hanno respinto l’istanza di rimessione in termini avanzata dal difensore, ritenendo che il ritardo non fosse imputabile a una causa di forza maggiore, ma a una ‘inerzia’ del legale stesso. La notifica dell’errore era avvenuta in un momento in cui c’era ancora tutto il tempo necessario per rimediare e rispettare la scadenza.

Le motivazioni: L’errore E0606 nel deposito telematico e l’inerzia della parte

La Corte ha fondato la sua decisione su un’analisi rigorosa della natura dell’errore E0606 e degli obblighi di diligenza del difensore.

La natura dell’errore E0606

I giudici hanno chiarito che un errore di tipo ‘E0606’ (che può verificarsi per vari motivi, come un oggetto della mail non corretto o un’estensione del file errata) comporta che il deposito si consideri come mai avvenuto. La ‘busta telematica’ viene scartata dai controlli automatici e non raggiunge mai il server ministeriale né la cancelleria. Di conseguenza, le ricevute di accettazione e consegna inizialmente generate perdono ogni valore. Il deposito è, a tutti gli effetti, nullo.

La responsabilità del difensore

Il punto cruciale della motivazione risiede nella tempistica. Il difensore ha ricevuto la notifica dell’errore il 10 luglio alle 12:25. Il termine ultimo per il deposito era la mezzanotte dell’11 luglio. Egli aveva quindi a disposizione quasi due intere giornate per correggere l’anomalia e procedere a un nuovo, valido, deposito telematico. Il fatto di aver atteso fino al 13 luglio è stato qualificato dalla Corte come ‘inerzia’, ovvero un comportamento non diligente. Non sussistono, pertanto, i presupposti per la rimessione in termini, che richiede la prova di una causa non imputabile alla parte.

Le conclusioni: Le implicazioni pratiche per gli avvocati

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chi opera con il Processo Civile Telematico: la massima attenzione e reattività sono essenziali. Il solo invio non è sufficiente; è dovere del difensore monitorare l’intero processo di deposito, inclusa la ricezione della quarta e ultima PEC che conferma l’esito positivo dei controlli della cancelleria. Di fronte a una notifica di errore, specialmente se di tipo ‘fatale’ come l’E0606, è necessario agire con la massima tempestività, senza attendere l’ultimo momento. Questa pronuncia serve da monito: la tecnologia offre grandi vantaggi, ma non ammette distrazioni, soprattutto quando sono in gioco i diritti dei cittadini e i termini perentori del processo.

Cosa succede se un deposito telematico viene scartato con l’errore E0606?
Secondo la Corte, un deposito che genera l’errore E0606 deve considerarsi come mai avvenuto. La parte ha l’onere di attivarsi immediatamente per effettuare un nuovo deposito valido.

È possibile ottenere la rimessione in termini per un deposito tardivo causato da un errore E0606?
No, non se la notifica dell’errore è pervenuta al difensore in tempo utile per ripetere il deposito prima della scadenza. La Corte ha stabilito che l’inerzia nel rimediare all’errore, quando il tempo è sufficiente, non costituisce una causa non imputabile che possa giustificare la rimessione in termini.

Qual è il principio di diritto stabilito dalla Cassazione in questo caso?
In tema di deposito telematico, un atto che riceve una notifica di errore E0606 dopo la ricevuta di accettazione si considera come mai depositato. L’interessato deve quindi attivarsi immediatamente per effettuare un nuovo deposito prima della scadenza del termine, non potendo ottenere la rimessione in termini basandosi esclusivamente sulla tipologia di errore occorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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