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Adozione e legami familiari: la Cassazione decide

La Cassazione, con la sentenza n. 11138/2024, ha chiarito i principi sull’adozione e legami familiari. Anche in caso di dichiarazione di adottabilità, i rapporti affettivi con la famiglia d’origine (madre e nonna) possono essere mantenuti se ciò risponde al superiore interesse del minore. La decisione si fonda sulla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 183/2023, che valorizza le relazioni positive preesistenti, rigettando il ricorso del Procuratore Generale che ne chiedeva la recisione.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto di Famiglia, Giurisprudenza Civile

Adozione e Legami Familiari: Si Possono Mantenere i Rapporti con la Famiglia d’Origine?

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 11138 del 2024, affronta una questione di straordinaria delicatezza e importanza: il rapporto tra adozione e legami familiari. La domanda al centro del dibattito è se, una volta dichiarato lo stato di adottabilità di un minore, sia obbligatorio recidere ogni legame con la famiglia di origine. La pronuncia offre una risposta chiara, seguendo un orientamento innovativo e ponendo al centro di ogni valutazione il supremo interesse del bambino.

I Fatti del Caso: Una Complessa Vicenda Familiare

La vicenda riguarda due minori, la cui madre era affetta da un disturbo psicopatologico e dipendenza da sostanze stupefacenti, aggravato da numerosi eventi traumatici vissuti nel corso della sua vita. Tali condizioni l’avevano resa inidonea a prendersi cura dei figli. Anche la nonna materna, pur presente, non è stata ritenuta in possesso delle risorse personali necessarie per assumere l’affidamento dei nipoti.
Di fronte a questa situazione di abbandono, il Tribunale per i Minorenni aveva dichiarato lo stato di adottabilità dei bambini, decisione poi confermata dalla Corte d’Appello.

La Decisione della Corte d’Appello: Adottabilità con Contatti

Il punto cruciale della decisione di secondo grado, e oggetto del successivo ricorso in Cassazione, è stata la scelta della Corte d’Appello di non disporre la totale interruzione dei rapporti tra i minori e la loro famiglia d’origine. Pur confermando l’adottabilità, i giudici hanno ritenuto fondamentale per i bambini mantenere un contatto con la madre e la nonna, riconoscendo l’esistenza di un legame affettivo significativo, come emerso dalle consulenze tecniche disposte nel corso del giudizio.

Il Ricorso del Procuratore Generale e l’importanza dell’adozione e legami familiari

Contro questa decisione, il Procuratore Generale ha proposto ricorso per Cassazione, basandolo su tre motivi principali:
1. Violazione di legge: Secondo il ricorrente, la legge sull’adozione (n. 184/1983) implicherebbe una rottura definitiva con la famiglia biologica, rendendo contraddittorio dichiarare l’adottabilità e allo stesso tempo conservare i legami.
2. Vizio di motivazione: La Corte d’Appello non avrebbe spiegato adeguatamente perché mantenere tali legami, definiti ‘disfunzionali’, fosse nell’interesse dei minori.
3. Omesso esame di un fatto decisivo: I giudici non avrebbero considerato un episodio di comportamento inaffidabile da parte della nonna.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, fornendo una motivazione approfondita e di grande rilevanza giuridica e sociale.

L’Interpretazione Costituzionale della Legge sull’Adozione

Il cuore della decisione risiede nel richiamo alla fondamentale sentenza della Corte Costituzionale n. 183/2023. I giudici hanno chiarito che la regola della cessazione dei rapporti con la famiglia d’origine, prevista dall’art. 27 della legge sull’adozione, non è un automatismo inderogabile. Il giudice ha il potere e il dovere di valutare, caso per caso, se recidere una relazione socio-affettiva positiva possa essere pregiudizievole per il minore. La priorità assoluta è l’interesse del bambino, che può concretamente beneficiare dal mantenimento di legami che appartengono alla sua storia e alla sua memoria.

La Valutazione del Legame Affettivo

La Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse motivato in modo adeguato la sua scelta. La decisione di non recidere i legami era solidamente fondata sulle consulenze tecniche, le quali avevano accertato che i minori riconoscevano nella madre una ‘figura affettiva’, pur comprendendone le difficoltà e l’incapacità di prendersi cura di loro. Anche la nonna era una figura di riferimento. In un’ottica di tutela del benessere psicologico dei bambini, preservare questi contatti, seppur in un contesto protetto e con modalità controllate (visite periodiche), è stato considerato conforme al loro supremo interesse.

L’Inammissibilità della Censura sui Fatti

Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile il terzo motivo di ricorso, relativo al comportamento della nonna. Si tratta, infatti, di una valutazione sui fatti di causa, che spetta esclusivamente ai giudici di merito (primo e secondo grado) e non può essere riesaminata in sede di legittimità. La Corte d’Appello aveva già compiuto una valutazione complessiva dell’inidoneità della nonna come figura di accudimento principale, ma ciò non escludeva il valore positivo del legame affettivo.

Conclusioni: Un Nuovo Orizzonte per l’Adozione e i Legami Familiari

Questa sentenza consolida un principio di fondamentale importanza: l’adozione piena non significa necessariamente cancellare il passato del minore. Il sistema giuridico si dimostra flessibile e capace di adattarsi alle singole, complesse realtà familiari. La valorizzazione dei legami affettivi positivi, anche quando non si traducono in una capacità genitoriale piena, rappresenta un passo avanti nella tutela del diritto del bambino alla propria identità e alla propria storia. La decisione apre la strada a progetti di adozione più ‘aperti’, in cui il nuovo nucleo familiare si integra, senza necessariamente cancellarla, con la rete di affetti preesistente, sempre e solo quando ciò corrisponda al concreto e superiore interesse del minore.

Quando un minore viene dichiarato adottabile, i legami con la famiglia di origine devono essere sempre interrotti?
No. Secondo questa sentenza, che si allinea a un precedente della Corte Costituzionale, il giudice può decidere di mantenere i rapporti con i membri della famiglia d’origine (come madre e nonna) se ciò è nel superiore interesse del minore e se esistono relazioni socio-affettive positive che fanno parte della sua storia e memoria.

Su cosa si è basata la Corte per decidere di non recidere i legami familiari in questo caso di adozione?
La decisione si è basata principalmente sulle risultanze delle consulenze tecniche (CTU), che hanno evidenziato l’esistenza di un legame affettivo significativo tra i minori, la madre e la nonna. Nonostante l’incapacità genitoriale della madre, i bambini la riconoscevano come una figura affettiva importante.

Perché il ricorso del Procuratore Generale è stato respinto?
Il ricorso è stato respinto perché la decisione della Corte d’Appello è stata ritenuta corretta alla luce della recente giurisprudenza costituzionale (sent. 183/2023). La motivazione a sostegno del mantenimento dei legami è stata giudicata sufficiente, e le critiche sul comportamento della nonna sono state considerate una valutazione di merito non ammissibile in sede di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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