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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Civile

Assegno di mantenimento, convivenza con altra persona

La mera convivenza del coniuge con altra persona non incide di per sé direttamente sull’assegno di mantenimento. Si rescinde, così, ogni connessione con tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale e, con ciò, ogni presupposto per la riconoscibilità di un assegno divorzile, fondato sulla conservazione di esso.

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Ordine di esibizione, insindacabilità

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 4375 del 23 febbraio 2010

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Controllo a distanza dei lavoratori dipendenti

La normativa a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro non ha in alcun modo modificato la disciplina di base a tutela della libertà e dignità del lavoratore, fissata dall’art.

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Controllo a distanza dell'attività dei lavoratori

Ai fini della operatività del divieto di utilizzo di apparecchiature per il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori previsto dall’art.

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Rivendicazione dei beni ereditari, frutti indebitamente percepiti

Chi agisce per rivendicare i beni ereditari, eventualmente previo annullamento del testamento che ha chiamato all’eredità il possessore di buona fede, non può pretendere il risarcimento dei danni, ma soltanto i frutti indebitamente percepiti, nei limiti fissati dall’art. 1148 c.c. . Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5091 del 3 marzo 2010

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Testamento, onere della prova

E’ compito di chi vuole avvalersi del testamento, e dunque dei contenuti, dimostrare che esso fu redatto in un momento di lucido intervallo.

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Incapacità del testatore, onere della prova

E’ onere di chi assume che il testatore sia stato privo in modo assoluto, al momento della redazione dell’atto di ultima volontà, della coscienza dei propri atti ovvero della capacità di autodeterminarsi, di provare che il testamento fu redatto in un momento di incapacità di intendere e di volere.

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Sentenza, vizi della motivazione

Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5091 del 3 marzo 2010

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Statuizione di inammissibilità, impugnazione

Qualora il giudice, dopo una statuizione di inammissibilità (o declinatoria di giurisdizione o di incompetenza), con la quale si è spogliato della potestas iudicandi in relazione al merito della controversia, abbia impropriamente inserito nella sentenza argomentazioni sul merito, la parte soccombente non ha l’onere né l’interesse ad impugnare. Conseguentemente, è inammissibile, per difetto di interesse, l’impugnazione nella parte in cui pretenda un sindacato anche in ordine alla motivazione sul merito, svolta ad abundantiam nella sentenza gravata.

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Impugnazione del testamento per incapacità del testatore

E’ inammissibile per difetto di interesse l’impugnazione del testamento per incapacità del testatore, ex art.

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Giudicato esterno a seguito di una sentenza della Cassazione

Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5091 del 3 marzo 2010

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Obbligo di restituzione nel contratto di deposito

Il soggetto attivo dell’obbligazione di restituzione insita nel contratto di deposito è il depositante, senza che il depositario possa esigere la prova della proprietà della cosa depositata. Ad eguale conclusione deve pervenirsi anche con riferimento all’obbligazione sostitutiva, avente ad oggetto l’equivalente pecuniario della cosa depositata, che incombe al depositario nel caso di perdita a lui […]

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Albergo, consegna della autovettura

Con la consegna delle chiavi della autovettura al vetturiere dell’albergo il contratto di deposito deve ritenersi perfezionato nei suoi elementi costitutivi, posto che, proprio attraverso tale consegna, è intervenuta la traditio, alla quale consegue l’obbligo di custodia e, quindi, la restituzione. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 6048 del 12 marzo 2010

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Foro del consumatore, trattativa, onere della prova

Spetta al professionista, che contrapponga la sussistenza di una clausola di deroga del foro del consumatore, dare la prova positiva che essa è stata oggetto di specifica trattativa idonea, in quanto caratterizzata dagli imprescindibili requisiti della individualità, serietà ed effettività, ad escludere l’applicazione della disciplina di tutela del consumatore posta dal codice del consumo.

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Foro del consumatore, derogabilità

1469 bis c. c. , III C. , n. 19, e 1649 ter c. c. , il c. d. foro del consumatore è esclusivo ma derogabile, e la presunzione di vessatorietà della clausola di relativa deroga è superabile, ad onere del professionista, solamente con la dimostrazione dell’essere la medesima stata oggetto di trattativa, e ciò anche laddove la pattuizione si sia tradotta nell’indicazione derogatoria di una località coincidente con l’applicazione di uno dei criteri delineati dal codice di rito.

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Tutela del consumatore, trattativa

A precludere l’applicabilità della disciplina di tutela del consumatore è necessario che il ricorra il presupposto oggettivo della trattativa ex art. n. 206 del 2005, caratterizzata dagli indefettibili requisiti delle individualità, serietà ed effettività.

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Contratto non nell'esercizio della professione

Allorquando viene stipulato un contratto non nell’esercizio della sua professione un soggetto è invero per ciò stesso debole rispetto alla controparte per la quale invece tale stipulazione integri un atto della professione, con conseguente necessità di farsi pertanto luogo al giudiziale controllo, di carattere sostanziale, della regolamentazione contrattuale delle parti posta in essere.

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Codice del consumo applicabile ai contratti stipulati tra il consumatore ed il professionista

n. 206 del 2005 (c. d. Codice del Consumo), è applicabile ai contratti stipulati tra il consumatore ed il professionista.

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Concessionario per la riscossione, ammissione al passivo

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 4861 del 5 marzo 2010

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Fallimento, ammissione al passivo dei crediti IRAP

Di tutti i crediti individuati dall’art. 2752 c.c. vanno inclusi anche i crediti IRAP, tanto è vero che con la modifica intervenuta con l’art. 39, comma 2, del d.l. n. 159 del 2007, convertito in legge n. 22 del 2007, il legislatore ha riconosciuto anche per detta imposta il privilegio generale sui mobili, così implicitamente […]

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