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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Tributario

Contribuente dichiarato fallito e atto impositivo

XXX proponeva ricorso per la cassazione della sentenza n. 2361/16 con la quale la Commissione Tributaria Regionale della Campania, a conferma della prima decisione, aveva ritenuto inammissibile il ricorso da lui proposto contro due avvisi di accertamento con i quali l’Agenzia delle Entrate aveva disconosciuto costi non documentati e recuperato l’Iva con riguardo ad altrettanti periodi di imposta. Tanto più alla luce della soluzione che si è indicata in ordine al presupposto della legittimazione sostitutiva del fallito in ambito tributario (inerzia semplice), si ritiene che debba essere preferita questa seconda interpretazione, del resto già argomentabile da Cass.

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Omessa dichiarazione dei redditi, fallimento

La Suprema Corte, del resto, aveva già affermato che “Spetta al fallito presentare la dichiarazione dei redditi per i periodi i imposta anteriori al fallimento, mentre il curatore deve presentare quelle successive alla dichiarazione di fallimento, comprese quelle relative al periodo di imposta compreso tra l’inizio del periodo di imposta e la dichiarazione di fallimento” (Sez. 1995, n. 299, Bruno, m. 203692), specificando, in motivazione, che “in materia di fallimento, la soggettività passiva nel rapporto tributario permane nei confronti del fallito, il quale dopo la dichiarazione di fallimento perde solo la disponibilità dei suoi beni nonché la capacità processuale e quella di amministrare il suo patrimonio.

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Cartelle esattoriali, mancanza di ogni specificazione

Secondo quanto affermato dalla più recente giurisprudenza che ha chiarito che il principio, di carattere generale – secondo cui la scadenza del termine perentorio sancito per opporsi o impugnare un atto di riscossione mediante ruolo, o comunque di riscossione coattiva, produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito, ma non anche la cd. ” Pertanto, ove per i relativi crediti sia prevista una prescrizione (sostanziale) più breve di quella ordinaria, la sola scadenza del termine concesso al debitore per proporre l’opposizione, non consente di fare applicazione dell’articolo 2953 c. c. , tranne che in presenza di un titolo giudiziale divenuto definitivo.

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Reati tributari, impossibilità a reperire risorse

Reati tributari, improvvisa crisi di liquidità, impossibilità ad assolvere il debito erariale, cause indipendenti dalla volontà.

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Imputato assolto, responsabile fiscalmente

L’imputato assolto in sede penale, anche con formula piena, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste, può essere ritenuto responsabile fiscalmente

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Indebita compensazione di crediti, modello F24

La condotta del reato di cui al Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 10 quater, si caratterizza per il mancato versamento di somme dovute utilizzando in compensazione, ai sensi del Decreto Legislativo n. 241 del 1997, articolo 17, crediti non spettanti o inesistenti. Il delitto di indebita compensazione si consuma, di conseguenza, al momento della presentazione dell’ultimo modello F24 relativo all’anno interessato e non in quello della successiva dichiarazione dei redditi, in quanto, con l’utilizzo del modello indicato, si perfeziona la condotta decettiva del contribuente, realizzandosi il mancato versamento per effetto dell’indebita compensazione di crediti in realta’ non spettanti in base alla normativa fiscale (cosi’ Sez.

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Reati tributari, possibilità di accedere al patteggiamento

Il patteggiamento non è condizionato all’avvenuto tempestivo pagamento delle somme dovute dall’imputato all’Erario a titolo di imposta ed accessori

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Debiti tributari, rottamazione delle cartelle

Lo stralcio del debito opera immediatamente ipso iure, espressamente sancendo la legge la automaticità dell’annullamento, pur nelle more – e indipendentemente – dalla successiva adozione (entro il termine ordinatorio del 31 dicembre 2018) del pertinente, consequenziale provvedimento di sgravio-annullamento da parte dell’agente della riscossione, come contemplato nella seconda parte dell’art.

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Dichiarazione infedele, dichiarazione annuale

Il delitto di dichiarazione infedele integra un reato istantaneo, poiché, si intende perfezionato con la presentazione della dichiarazione annuale infedele, non rilevando ai fini della consumazione la circostanza dell’eventuale presentazione integrativa, poiché il dies a quo ai fini del calcolo del termine di prescrizione del reato dovrà intendersi decorrente dalla data della presentazione della prima dichiarazione. 47 c. p. , attesa la pacifica irrilevanza della dichiarazione integrativa ai fini della sanatoria di quanto falsamente dichiarato con la dichiarazione originaria, come del resto consegue dalla lettura del disposto dell’art.

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Ritenuta d’acconto, omesso versamento

64, comma 2, d. p. r. 600 del 29 settembre 1973, che disciplina il giudizio di accertamento dell’imposta nel caso di sostituzione, dimostra che il soggetto passivo della stessa rimane il sostituito, atteso che al sostituto è soltanto riconosciuta una eccezionale facoltà di intervenire nel processo. Da tutto quanto, è pertanto facilmente ricavabile il seguente principio: “Nel caso in cui il sostituto ometta di versare le somme, per le quali ha però operato le ritenute d’acconto, il sostituito non è tenuto in solido in sede di riscossione, atteso che la responsabilità solidale prevista dall’art.

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Accertamento tributario

12 della legge 212/2000 hanno valenza generale e non limitata ad ispezioni della Guardia di Finanza Le regole di garanzia stabilite dall’art. La norma fa riferimento, tra l’altro, alla “permanenza degli operatori civili o militari dell’amministrazione finanziaria, dovuta a verifiche presso la sede del contribuente”.

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Occultamento o distruzione delle scritture contabili

Occultamento o distruzione delle scritture contabili, accertamento della condotta contestata Il reato di cui all’art. Motivo per cui, la sentenza impugnata veniva annullata per consentire, ad altra Sezione della Corte di Appello di Roma, un’attenta valutazione della sussistenza dei presupposti del reato contestato.

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Esterovestizione, abuso del diritto, presupposti

Per esterovestizione si intende la fittizia localizzazione della residenza fiscale di una società all’estero, in particolare in un Paese con un trattamento fiscale più vantaggioso di quello nazionale, allo scopo, ovviamente, di sottrarsi al più gravoso regime nazionale. In definitiva, quel che rileva, ai fini della configurazione di un abuso del diritto di stabilimento, non è accertare la sussistenza o meno di ragioni economiche diverse da quelle relative alla convenienza fiscale, ma accertare se il trasferimento in realtà vi è stato o meno, se, cioè, l’operazione sia meramente artificiosa, consistendo nella creazione di una forma giuridica che non riproduce una corrispondente e genuina realtà economica.

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Impresa straniera, stabile organizzazione

In base al Modello OCSE ed al suo Commentario si può ritenere che l’impresa straniera abbia una stabile organizzazione in un altro Stato quando una persona, diversa da un agente che goda di uno status indipendente, operi per tale impresa, abitualmente e con stabili poteri di rappresentanza che le permettono di concludere contratti a nome dell’impresa stessa. n. 1120/2013; 8196/2015; 8543/2016) la quale ha, sempre, ritenuto necessario per la configurazione di una stabile organizzazione personale il fatto che l’impresa straniera disponga stabilmente in Italia di un agente non indipendente munito di potere di rappresentante e, quindi, abilitato a concludere contratti.

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Studi di settore, accertamento tributario

Studi di settore, sistema di presunzioni semplici, gravità, precisione e concordanza non determinata ex lege – meri strumenti di ricostruzione

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Avviso di accertamento prima del decorso dei 60 giorni

Ha osservato Cassazione 8749/18 (così Cassazione 20475/16 ed altre) che l’illegittimità dell’avviso, in tal caso, discende dalla irrimediabile compromissione della situazione giuridica del contribuente, “venendo in rilievo interessi di natura sostanziale che non possono evidentemente essere recuperati ex post, rimanendo preclusa ogni loro soddisfazione con l’emanazione del provvedimento finale”.

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Ingiunzione fiscale

L’ingiunzione fiscale, è valida ed efficace indipendentemente dalla sua notifica, accertare la illegittimità o l’infondatezza della pretesa.

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Accertamento induttivo o sintetico, finanziamenti soci

L’accertamento induttivo o sintetico sul reddito, previsto dall’art. 38, commi 4 e 5, d. p. r. 600/1973, quindi, si intende per spesa per incrementi patrimoniali ogni esborso effettuato a tale scopo, sicché, degli incrementi patrimoniali fanno parte anche i finanziamenti soci e tutte le altre forme di capitalizzazione, da considerare spese per le quali via sia stata effettiva uscita finanziaria da parte del contribuente.

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Detrazione IVA, lavori di ristrutturazione

Diritto alla detrazione IVA, lavori di manutenzione o ristrutturazione su immobili utilizzati da impresa che li aveva soltanto in locazione.

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Giudizio di appello dinanzi alle commissioni tributarie regionali

In tema di contenzioso tributario, il documento irritualmente prodotto in primo grado può essere nuovamente prodotto in secondo grado nel rispetto delle modalità di produzione previste dall’art.

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