fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Titolo esecutivo, non può essere rimesso in discussione

Il titolo esecutivo giudiziale non può essere rimesso in discussione dinanzi al giudice dell’esecuzione ed a quello dell’opposizione per fatti anteriori alla sua definitività.

Pubblicato il 16 December 2020 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Repubblica Italiana
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale di Roma
QUARTA SEZIONE

nella composizione monocratica della dott.ssa
ai sensi degli articoli 281 quater, 281 quinquies primo comma del codice di procedura civile vigente ha pronunciato la seguente

SENTENZA n. 17676/2020 pubblicata il 11/12/2020

(a seguito di trattazione scritta)

nella causa civile di primo grado iscritta al numero -2018 del R.G.A.C.C., posta in decisione nell’udienza del 21.5.20 , pubblicata come da certificazione in calce e vertente tra le seguenti

Parti

(1)

XXX

(opponente)

con generalità, residenza, codice fiscale, posta elettronica certificata, come da allegata certificazione di cancelleria e con domicilio eletto in, con l’avv, giusta delega in atti.

(2)

YYY S.P.A.

Quale mandataria con rappresentanza di

ZZZ S.R.L

 (opposto)

In persona del legale rappresentante pro tempore con generalità, residenza, codice fiscale, posta elettronica certificata, come da allegata certificazione di cancelleria e con domicilio eletto in, presso lo studio dell’avv. , giusta delega in atti.

Oggetto

Opposizione a precetto (art. 615, l’ comma c.p.c.)

Conclusioni

Come da note di trattazione scritta da intendersi interamente riportate e trascritte.

Ragioni di fatto e di diritto della decisione

Con atto di citazione spedito il 10.12.18, XXX proponeva opposizione all’atto di precetto a lui notificato il 10.11.18 sulla scorta del Decreto Ingiuntivo n. -12 emesso dal Tribunale di Roma il 8.2.12, eccependo la decadenza dalla garanzia fideiussoria del creditore per violazione dell’art. 1957 c.c. poiché aveva richiesto il pagamento con il deposito del ricorso monitorio solo in data 2.1.12, ben oltre il termine di mesi 6 decorrenti dal 20.07.2010 data in cui l’Istituto di credito aveva comunicato alla *** S.r.l., debitrice principale, la revoca degli affidamenti concessi; la vessatorietà della clausola derogatoria dell’art. 1957 c.c. prevista nel contratto di affidamento.

Si costituiva ZZZ S.r.l., quale mandataria di YYY S.p.a., che chiedeva il rigetto dell’opposizione con vittoria di spese, contestando puntualmente le deduzioni dell’opponente.
La causa è stata trattenuta in decisione all’udienza tenuta in forma scritta del 21.5.20, previa concessione dei termini di cui all’art. 190 c.p.c..

***

Vanno preliminarmente qualificate le doglianze mosse da XXX come opposizione preventiva all’esecuzione, vertendo esse sull’accertamento del diritto di procedere ad esecuzione forzata di ZZZ S.r.l., quale mandataria di YYY S.p.a., in suo danno.

L’opposizione è infondata e, pertanto, non merita accoglimento.

Va ricordato che, per consolidata giurisprudenza (per un riepilogo ed un approfondimento della questione, v. per tutte Cass. 17 febbraio 2011, n. 3850), il titolo esecutivo giudiziale non può essere rimesso in discussione dinanzi al giudice dell’esecuzione ed a quello dell’opposizione per fatti anteriori alla sua definitività, in virtù dell’intrinseca riserva di ogni questione di merito al giudice naturale della causa in cui la controversia tra le parti ha avuto, ha potuto avere o sta avendo pieno sviluppo ed è stata od ha avuto la possibilità di essere od è tuttora in via di esame ex professo o comunque in via principale; pertanto, qualora a base di una qualunque azione esecutiva sia minacciata o sia posto un titolo esecutivo giudiziale, il giudice dell’opposizione preventiva o successiva all’esecuzione non può effettuare alcun controllo intrinseco sul titolo, diretto cioè ad invalidarne l’efficacia in base ad eccezioni o difese che andavano dedotte nel giudizio nel cui corso è stato pronunziato il titolo medesimo, potendo controllare soltanto la persistenza della validità di quest’ultimo e quindi attribuire rilevanza solamente a fatti posteriori alla sua formazione o, se successiva, al conseguimento della definitività (salvo il caso dell’incolpevole impossibilità, per il debitore, di farli valere in quella unica competente sede).

Nel caso in esame i fatti modificativi od estintivi della pretesa creditoria dell’istituto bancario opposto dedotti da parte opponente sono tutti anteriori alla formazione del titolo esecutivo giudiziale, di cui è stata minacciata l’esecuzione con il precetto de quo e, come tali, non sono vagliabili in questa sede.

L’opposizione va, in definitiva, rigettata.

Le spese di lite seguono la soccombenza e, in assenza di notula, sono liquidate come in dispositivo in applicazione del D.M. 55/14 con riferimento ai valori minimi per le cause di valore indeterminabile di bassa complessità previsti per le fasi di studio, introduttiva e decisoria, stante l’assenza di attività istruttoria e la semplicità dell’unica questione giuridica trattata. P.Q.M.

Il Tribunale di Roma, nella composizione monocratica in epigrafe, definitivamente pronunziando tra le parti di causa, disattesa ogni altra domanda od eccezione:

• Rigetta l’opposizione;

• Condanna XXX al pagamento delle spese di lite a favore di YYY S.p.a., che liquida complessivamente in € 2.768,00, oltre spese generali, Cpa ed IVA se dovuta.

Così deciso in Roma il 11/12/2020

Il Giudice

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

LexCED
Desideri approfondire l’argomento ed avere una consulenza legale?

Articoli correlati