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Peculato, opposizione richiesta di archiviazione

328, comma secondo, c. p. , sul rilievo che la sua realizzazione lede, oltre l’interesse pubblicistico, anche il concorrente interesse del privato eventualmente danneggiato dall’omissione o dal ritardo dell’atto amministrativo dovuto.

Pubblicato il 08 December 2015 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Dalla connotazione di eventuale plurioffensività del delitto di peculato, in ragione del vulnus inferto al concorrente interesse del privato danneggiato dalla condotta appropriativa del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, discende, pertanto, che il soggetto al quale tale condotta abbia arrecato un danno riveste la qualità di persona offesa dal reato, legittimata in quanto tale a proporre opposizione avverso la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, in applicazione degli artt. 408 e 410 c.p.p. .

Non dissimile, sotto altro ma connesso profilo, deve ritenersi la ragione giustificativa della soluzione indicata in questa sede per l’ipotesi dell’abuso d’ufficio finalizzato ad arrecare ad altri un danno ingiusto – avente natura plurioffensiva per la sua idoneità a ledere, oltre all’interesse pubblico al buon andamento e alla trasparenza della Pubblica Amministrazione, anche il concorrente interesse del privato a non essere turbato nei propri diritti costituzionalmente garantiti dal comportamento illegittimo ed ingiusto del pubblico ufficiale – ovvero per il delitto di omissione di atti di ufficio, di cui all’art. 328, comma secondo, c.p., sul rilievo che la sua realizzazione lede, oltre l’interesse pubblicistico, anche il concorrente interesse del privato eventualmente danneggiato dall’omissione o dal ritardo dell’atto amministrativo dovuto.

Cassazione Penale, Sesta Sezione, Sentenza n. 46797 ud. 06/10/2015 – deposito del 25/11/2015

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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