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Soddisfacimento di un singolo creditore fallimentare

Il soddisfacimento di un singolo creditore fallimentare con mezzi di pagamento rivenienti da un patrimonio diverso da quello del fallito non comporta alcun depauperamento dell’attivo fallimentare

Pubblicato il 22 February 2009 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Penale

Il sequestro preventivo di beni appartenenti al presidente di una società di capitali risulta privo di qualsiasi giustificazione logico-giuridica, non potendosi in alcun modo prospettare il rapporto di pertinenza tra i beni immobili assoggettati al vincolo e le ipotesi di reato formulate a carico dello stesso in relazione al fallimento della società.

Ed invero, il soddisfacimento – totale o parziale – di un singolo creditore fallimentare con mezzi di pagamento rivenienti da un patrimonio diverso da quello del fallito non comporta alcun depauperamento dell’attivo fallimentare e quindi non reca nocumento alla massa: la quale anzi si giova della corrispondente riduzione delle passività, salvo il caso in cui il solvens sia titolare di un’azione di surrogazione o di regresso nei confronti del fallito.

Cassazione Penale, Sezione Quinta, Sentenza n. 32307 del 19 giugno 2007 – depositata l’8 agosto 2007

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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