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Indennità sostitutiva in sostituzione della reintegrazione

Ne consegue che, sebbene formalmente distinti, il processo con il quale si invoca la illegittimità del licenziamento con le conseguenze reintegratorie e risarcitorie ed il processo con il quale – a seguito della dichiarazione, con sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, della illegittimità del licenziamento – si chiede il pagamento della indennità sostitutiva della reintegrazione, trovano entrambi fondamento nella illegittimità del licenziamento.

Pubblicato il 02 November 2008 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

La richiesta del lavoratore illegittimamente licenziato di ottenere, in luogo delle reintegrazione, l’indennità prevista dalla legge, costituisce esercizio di un diritto derivante dalla illegittimità del licenziamento e riconosciuto al lavoratore dalla stessa norma di legge, secondo lo schema generale dell’obbligazione con facoltà alternativa ex parte creditoris; con la conseguenza che non viola il principio della immutabilità della domanda la richiesta della indennità sostitutiva, formulata in corso di causa, in sostituzione della reintegrazione chiesta con l’atto introduttivo.

Ne consegue che, sebbene formalmente distinti, il processo con il quale si invoca la illegittimità del licenziamento con le conseguenze reintegratorie e risarcitorie ed il processo con il quale – a seguito della dichiarazione, con sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, della illegittimità del licenziamento – si chiede il pagamento della indennità sostitutiva della reintegrazione, trovano entrambi fondamento nella illegittimità del licenziamento.

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 23483 del 12.11.2007.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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