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Espropriazione dei crediti, terzo debitore, impignorabilità del bene

Nell’espropriazione forzata, che si svolge con le forme del pignoramento presso terzi, il terzo pignorato non è il soggetto passivo dell’esecuzione e, per l’effetto, non essendovi assoggettato, non è neppure legittimato a proporvi opposizione, sotto alcuno dei possibili profili in cui questa può essere articolata.

Nell’espropriazione forzata, che si svolge con le forme del pignoramento presso terzi, il terzo pignorato non è il soggetto passivo dell’esecuzione e, per l’effetto, non essendovi assoggettato, non è neppure legittimato a proporvi opposizione, sotto alcuno dei possibili profili in cui questa può essere articolata.

Di conseguenza, prosegue la Suprema Corte, nell’espropriazione dei crediti il terzo debitore del debitore esecutato non è legittimato a far valere l’impignorabilità del bene, neanche sotto il profilo dell’esistenza di vincoli di destinazione, in caso di somme depositate presso istituto di credito tesoriere di un ente pubblico, la questione attenendo al rapporto tra creditore procedente e debitore esecutato (il quale ultimo si può avvalere degli appositi rimedi oppositivi previsti per legge), precisando, altresì, che l’indicazione di un vincolo di destinazione, in occasione della dichiarazione resa dal terzo ai sensi dell’art. 547 c.p.c., non fa venire meno il carattere di positività della dichiarazione.

Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 4212 del 23 febbraio 2007

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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