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Codice Civile
Codice Penale

L’associazione in partecipazione

E’ una tipologia contrattuale, disciplinata dal codice civile da cui deriva un rapporto di lavoro autonomo, con cui l’impresa associante attribuisce al lavoratore associato una partecipazione agli utili della sua impresa, relativa ad uno o più affari verso il corrispettivo di un determinato apporto. Salvo patto contrario, l’associante non può attribuire partecipazioni per la stessa […]

Pubblicato il 28 March 2007 in Diritto Civile

E’ una tipologia contrattuale, disciplinata dal codice civile da cui deriva un rapporto di lavoro autonomo, con cui l’impresa associante attribuisce al lavoratore associato una partecipazione agli utili della sua impresa, relativa ad uno o più affari verso il corrispettivo di un determinato apporto. Salvo patto contrario, l’associante non può attribuire partecipazioni per la stessa impresa o per lo stesso affare ad altre persone senza il consenso dei precedenti associati; i terzi, quindi, possono intervenire ma acquistare diritti e assumere obbligazioni soltanto verso l’associante al quale spetta gestione dell’impresa o dell’affare, rispondendo, pertanto anche delle obbligazioni assunte dalla sua impresa. Il contratto può determinare quale controllo possa esercitare l’associato sull’impresa o sullo svolgimento dell’affare per cui l’associazione è stata contratta; in ogni caso quest’ultimo ha diritto al rendiconto dell’affare compiuto, o a quello annuale della gestione se questa si protrae per più di un anno. Salvo patto contrario, il lavoratore associato partecipa alle perdite nella stessa misura in cui partecipa agli utili, ma le perdite che colpiscono l’associato non possono superare il valore del suo apporto. Il contratto in esame è stato richiamato anche dalla Riforma Biagi, (D.lgs 10 settembre 2003, n.276) che ha chiarito, nello specifico alcuni punti fondamentali della disciplina. Infatti in caso di mancanza di utili e adeguato compenso, l’associazione in partecipazione, genererebbe un rapporto di lavoro di tipo subordinato, riconoscendo in tal modo, al lavoratore associato, gli stessi trattamenti economici previsti dalla contrattazione collettiva per quel tipo di prestazione svolta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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