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Contratto di agenzia, nullo per frode

In tema di rapporti contrattuali di durata, l’esercizio dei diritti potestativi attribuiti dalla legge e dal contratto ad una delle parti produce immediatamente la modificazione della sfera giuridica dell’altra parte, senza che sia configurabile, neppure in base al principio di correttezza e buona fede, un obbligo di preavviso, in difetto di limitazioni in tal senso previste dalla fonte attributiva del potere.

Pubblicato il 12 January 2007 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

In tema di rapporti contrattuali di durata, l’esercizio dei diritti potestativi attribuiti dalla legge e dal contratto ad una delle parti produce immediatamente la modificazione della sfera giuridica dell’altra parte, senza che sia configurabile, neppure in base al principio di correttezza e buona fede, un obbligo di preavviso, in difetto di limitazioni in tal senso previste dalla fonte attributiva del potere.

In tema di contratto di agenzia, l’art. 1750 c.c., comma quarto, nel porre la regola inderogabile secondo cui i termini di preavviso devono essere gli stessi per le due parti del rapporto, esprime un precetto materiale che vieta pattuizioni che alterino la parità delle parti in materia di recesso con la conseguenza che è nullo per frode al detto precetto (art. 1344 c.c.), il patto che contempli, in aggiunta all’obbligo di pagare l’indennità di mancato preavviso, una clausola penale a carico del solo agente che si renda inadempiente all’obbligo di dare preavviso.

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 24274 del 14 novembre 2006

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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