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Il contratto di inserimento: disciplina e campo di applicazione

Forma contrattuale prevista dalla Legge Biagi, mira a realizzare l’inserimento ed, in particolare, il reinserimento nel mercato del lavoro di determinate categorie di soggetti, sulla base di un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del lavoratore stesso, in un determinato contesto lavorativo. Pertanto, condizione necessaria, per l’assunzione con contratto di inserimento è la definizione, […]

Pubblicato il 28 December 2006 in Diritto del Lavoro

Forma contrattuale prevista dalla Legge Biagi, mira a realizzare l’inserimento ed, in particolare, il reinserimento nel mercato del lavoro di determinate categorie di soggetti, sulla base di un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del lavoratore stesso, in un determinato contesto lavorativo. Pertanto, condizione necessaria, per l’assunzione con contratto di inserimento è la definizione, con il consenso del prestatore, di un progetto individuale di inserimento. Soggetti destinatari sono: – soggetti compresi tra i 18 ed i 29 anni; – disoccupati di lunga durata da 29 e fino a 32 anni; – lavoratori con più di 50 anni che siano privi di un posto di lavoro; – lavoratori che desiderano riprendere un’attività lavorativa e che non abbiano lavorato per almeno due anni; – donne di qualsiasi età residenti in aree geografiche il cui tasso di occupazione femminile sia inferiore almeno al 20% di quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile superi il 10% quello maschile; – persone riconosciute affette da grave handicap fisico, mentale o psichico. I contratti di inserimento possono essere stipulati da: – enti pubblici economici, imprese e loro consorzi; – gruppi di imprese; – associazioni professionali socio-culturali, sportive; -fondazione; – enti di ricerca, pubblica e privati; – organizzazioni e associazioni di categoria. I suddetti soggetti, per poter assumere mediante il contratto in specie, devono aver mantenuto in servizio almeno il 60% dei lavoratori il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei 18 mesi precedenti. A tal fine non si computano i lavoratori che si siano dimessi, quelli licenziati per giusta causa e quelli che al termine del rapporto di lavoro, abbiano rifiutato la proposta di rimanere in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, i contratti risolti nel corso o al termine del periodo di prova, nonché i contratti non trasformati in rapporti di lavoro a tempo indeterminato in misura pari a quattro contratti; inoltre si considerano mantenuti in servizio i soggetti per i quali il rapporto di lavoro, nel corso del suo svolgimento, si sia trasformato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Il contratto di inserimento esige la forma scritta ed in esso deve essere specificamente indicato il progetto individuale di inserimento; in mancanza della prescritta forma, il contratto è nullo ed il lavoratore si intende assunto a tempo indeterminato; ha una durata non inferiore a 9 mesi e non superiore a 18 ma, nel caso di assunzione di lavoratori portatori di handicap, la durata massima può essere estesa fino a 36 mesi; non è rinnovabile tra le stesse parti, anche se eventuale proroghe sono ammesse entro il limite massimo di 18 mesi. Relativamente agli incentivi economici e normativi, durante il rapporto di inserimento, la categoria di inquadramento del lavoratore, non può essere inferiore per più di due livelli, alla categoria spettante, in applicazione al contratto collettivo nazionale di lavoro, ai lavoratori addetti a mansioni o, funzioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al conseguimento delle quali è preordinato il progetto di inserimento oggetto del contratto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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