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Licenziamento disciplinare

L’obbligo di preventiva contestazione, imposto dall’art. 7, secondo comma L.300/1970, al datore di lavoro intenzionato ad adottare un provvedimento disciplinare contro il lavoratore, deve ritenersi soddisfatto, in relazione ai doveri di correttezza e diligenza (artt. 1175 e 1176 c.c.), attraverso l’invio della contestazione nell’indirizzo abituale del destinatario, senza che questi possa contrapporre spostamenti reiterati e […]

Pubblicato il 29 October 2006 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

L’obbligo di preventiva contestazione, imposto dall’art. 7, secondo comma L.300/1970, al datore di lavoro intenzionato ad adottare un provvedimento disciplinare contro il lavoratore, deve ritenersi soddisfatto, in relazione ai doveri di correttezza e diligenza (artt. 1175 e 1176 c.c.), attraverso l’invio della contestazione nell’indirizzo abituale del destinatario, senza che questi possa contrapporre spostamenti reiterati e di breve durata. Il lavoratore sottoposto a procedimento penale deve dare immediata notizia all’azienda. La detta clausola tende a rendere il datore di lavoro compiutamente e precisamente informato circa le vicende che possono incidere gravemente sul rapporto di lavoro bancario ed impone al lavoratore un dovere di leale collaborazione col datore, finalizzato alla conservazione del necessario legame fiduciario. Né la clausola può rimanere vanificata da notizie, eventualmente imprecise e incontrollabili, che il datore può ricevere da altra fonte. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 18150 del 10 agosto 2006

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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