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Concordato preventivo, decreto di omologazione

183, primo comma, della legge fallimentare, nel testo sostituito dall’art. 12 settembre 2007, n. 169, stabilisce che attraverso il decreto del tribunale che pronuncia sull’omologazione può essere proposto reclamo alla corte di appello, e che l’art.

Pubblicato il 09 May 2013 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile

In tema di concordato preventivo, posto che l’art. 183, primo comma, della legge fallimentare, nel testo sostituito dall’art. 16, comma 6, del d. lgs. 12 settembre 2007, n. 169, stabilisce che attraverso il decreto del tribunale che pronuncia sull’omologazione può essere proposto reclamo alla corte di appello, e che l’art. 180, terzo comma, della legge fallimentare, nel testo sostituito dall’art. 16, comma 2, dello stesso d.lgs. n. 169 del 2007, stabilisce invece che detto decreto, in mancanza di opposizione dei creditori, non è soggetto a gravame.

Dal combinato disposto di tali disposizioni si trae che il reclamo alla corte di appello può proporsi allorché l’omologazione sia respinta, ovvero sia accolta nonostante la presenza di opposizioni, mentre, se nessun creditore abbia proposto opposizione è ammissibile il ricorso immediato per cassazione ai sensi dell’art. 111, settimo comma, Cost., trattandosi di decreto dotato dei caratteri della decisorietà e della definitività, in quanto obbligatorio per i creditori rispetto ai quali determina una riduzione delle rispettive posizioni creditorie.

Cassazione Civile, Sezione Prima Sentenza n. 1237 del 18 gennaio 2013

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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