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Avviamento dei negozi interni al centro commerciale

35 L. 392/78 non contempla l’ipotesi del negozio interno o complementare ad un centro commerciale, la valutazione circa la spettanza o meno dell’indennità deve compiersi non per effetto dell’applicazione analogica della norma, quanto piuttosto sulla base di un accertamento che verifichi se il locale complementare o interno al Centro sia idoneo a produrre un avviamento proprio, quale effetto diretto dell’attività in essa svolta dal conduttore.

Pubblicato il 29 September 2016 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Considerato che l’art. 35 L. 392/78 non contempla l’ipotesi del negozio interno o complementare ad un centro commerciale, la valutazione circa la spettanza o meno dell’indennità deve compiersi non per effetto dell’applicazione analogica della norma, quanto piuttosto sulla base di un accertamento che verifichi se il locale complementare o interno al Centro sia idoneo a produrre un avviamento proprio, quale effetto diretto dell’attività in essa svolta dal conduttore.

Va considerato, al riguardo che: tenuto conto delle dimensioni molto ampie e della proposta commerciale estremamente diversificata, i centri commerciali assumono una funzione attrattiva di clientela che costituisce il risultato del richiamo operato dalle singole attività che vi hanno sede, in una sorta di sinergia reciproca; in una situazione siffatta, non è di norma possibile distinguere un avviamento proprio del centro che non sia anche proprio di ciascuna attività in esso svolta, dal che consegue che anche in relazione ai contratti di locazione relativi ad immobili interni o complementari a centri commerciali deve essere riconosciuta l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale laddove ricorrano le condizioni di cui all’art. 34 L. n. 392/78; né può valere ad escludere l’avviamento dei singoli negozi interni o complementari la circostanza che le modalità di afflusso della clientela siano regolate da Centro (quanto all’individuazione dei giorni e dell’orario di apertura o quanto alla gestione delle operazioni materiali di apertura dei cancelli e di controllo degli accessi) giacché ciò che rileva è la capacità di attrazione della clientela, che dipende, come per ogni zona commerciale, dal complesso delle attività che vi sono insediate.

Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 18748 del 23/09/2016

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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