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Diritto di cronaca, divulgazione delle generalità

196/2003, siamo di fronte ad un vero e proprio divieto, rivolto proprio, in primis, a quegli operatori dell’informazione, che rivendicano il diritto di dare delle notizie di pubblico interesse.

Pubblicato il 24 January 2015 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Tutela della privacy

Nel caso dell’art. 734 bis c.p., come in quello dell’art. 114 c.p.p. o dell’art. 52 D.Lgs. 196/2003, siamo di fronte ad un vero e proprio divieto, rivolto proprio, in primis, a quegli operatori dell’informazione, che rivendicano il diritto di dare delle notizie di pubblico interesse.

Il bilanciamento tra gli interessi in gioco, con la scelta di vietarle, in tale ambito limitato, l’ha già fatta, in altri termini, il legislatore.

Ne vi è, pertanto, spazio alcuno per una scriminante qual è quella dell’esercizio del diritto di cronaca, in quanto non si tratta, come avviene per la diffamazione, di trovare un punto di equilibrio, attraverso gli aspetti della verità, dell’interesse pubblico e della continenza espressiva, per bilanciare il generale diritto alla tutela della propria reputazione e quello della collettività ad essere informata.

Cassazione Penale, Sezione Terza, Sentenza n. 2887 del 12 dicembre 2013 – depositata il 22 gennaio 2014

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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