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Codice Penale

Prescrizione, dichiarazioni spontanee, interrogatorio

Non è superfluo, infine, osservare che, al di là del dato sostanziale, anche il profilo formale depone, univocamente, a favore della ritenuta equiparazione delle dichiarazioni spontanee all’interrogatorio, in costanza dei pertinenti elementi qualificanti (dichiarazioni rese in presenza del difensore di fiducia e precedute dagli avvertimenti di cui all’art.

Pubblicato il 04 September 2014 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Non è superfluo, infine, osservare che, al di là del dato sostanziale, anche il profilo formale depone, univocamente, a favore della ritenuta equiparazione delle dichiarazioni spontanee all’interrogatorio, in costanza dei pertinenti elementi qualificanti (dichiarazioni rese in presenza del difensore di fiducia e precedute dagli avvertimenti di cui all’art. 64, comma 3, c.p.p.).

Ed allora, il quesito riguardante la rilevanza delle anzidette dichiarazioni come atto interruttivo della prescrizione deve trovare risposta affermativa.

A siffatta opinione non potrebbe, di certo, obiettarsi che, in mancanza di previsione delle dichiarazioni spontanee nel novero degli atti interruttivi della prescrizione di cui all’art. 160 c.p., avente carattere tassativo, l’attribuzione ad esse di valenza interruttiva si risolverebbe in un’interpretazione estensiva in malam partem, posto che l’equiparazione delle stesse all’interrogatorio, che è atto, normativamente, dotato di capacità interruttiva, non è frutto di attività ermeneutica, essendo prevista ex lege dal menzionato art. 374, comma 2, del codice di rito.

Per quanto concerne l’ulteriore interrogativo, afferente all’ambito di esplicazione della relativa efficacia, la risposta è ancora una volta offerta dall’impianto codicistico, e precisamente dall’art. 161, comma primo, c.p., secondo cui la sospensione e la interruzione della prescrizione hanno effetto per tutti coloro che hanno commesso il reato.

E’ pacifico, nella giurisprudenza di legittimità, che siffatto effetto estensivo prescinda dalla contestuale valutazione procedimentale delle posizioni dei concorrenti, al punto da estendersi anche a coloro che vengono imputati del reato in un momento successivo.

Cassazione Penale, Sezioni Unite, Sentenza n. 5838 udienza del 28 novembre 2013 – depositata il 6 febbraio 2014

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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