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Processo penale, obbligo della difesa tecnica

c) e 179, c. p. p. , il provvedimento con cui sia stato nominato difensore d’ufficio – stante l’omesso avviso al difensore di fiducia – la stessa parte, avvocato abilitato all’esercizio avanti le giurisdizioni superiori, in quanto nel processo penale l’autodifesa non è consentita.

Pubblicato il 21 June 2014 in Giurisprudenza Penale, Ordinamento Forense

E’ stato ritenuto nullo, ex art. 178, comma primo, lett. c) e 179, c.p.p., il provvedimento con cui sia stato nominato difensore d’ufficio – stante l’omesso avviso al difensore di fiducia – la stessa parte, avvocato abilitato all’esercizio avanti le giurisdizioni superiori, in quanto nel processo penale l’autodifesa non è consentita.

Nel processo penale l’obbligo della difesa tecnica, sancito dagli artt. 96 e 97 c.p.p., esclude che le parti, anche se abilitate all’esercizio della funzione di avvocato, possano essere difese da se stesse.

Non è possibile, dunque, attribuire rilevanza al richiamo dell’art. 6 della Convenzione dei diritti dell’uomo ai fini dell’adeguamento del diritto interno, poiché esso è riferito soltanto alle norme internazionali di natura consuetudinaria e non a quelle di natura pattizia.

Sempre con riferimento alla Corte europea dei diritti dell’uomo, deve sottolinearsi che la stessa ha puntualizzato che l’art. 6, paragrafo 3 c, – pur riconoscendo a ogni imputato il diritto di difendersi personalmente o di fruire dell’assistenza di un difensore a sua scelta – tuttavia non ne ha precisato le condizioni di esercizio, lasciando agli Stati contraenti la scelta di mezzi idonei a consentire al loro sistema giudiziario di garantire siffatto diritto, in modo che si concili con i requisiti di un equo processo.

Cassazione Penale, Sezione Seconda, Sentenza n. 40715 del 2 ottobre 2013

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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