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Inesatto trattamento dei dati personali, tutela

Ai fini del trattamento dei dati personali, come disciplinato dalla legge 31 dicembre 1996, n. 4 (e quindi dal d. lgs.

Pubblicato il 25 November 2013 in Giurisprudenza Civile, Tutela della privacy

Ai fini del trattamento dei dati personali, come disciplinato dalla legge 31 dicembre 1996, n. 4 (e quindi dal d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196), e dell’esperibilità della tutela predisposta dagli artt. 1 e seguenti, perché una persona assuma la qualità di interessato è necessario che i dati cui si controverta riguardino la persona fisica o la persona giuridica o l’ente o l’associazione che si dolga proprio del loro trattamento, non essendo richiesto che i dati appartengano, con certezza, alla persona che si duole delle operazioni compiute si di essi, atteso che quel che rileva è la loro attribuzione o la loro esclusione rispetto a colui che, al riguardo, accampi un diritto (alla titolarità ovvero all’estraneità dei dati).

Pertanto, anche l’inesatto trattamento dei dati consente di invocare, presso la competente autorità di garanzia la tutela apprestata dalla legge, il cui disegno è funzionale alla difesa della persona e dei suoi fondamentali diritti e tende ad impedire che l’uso, astrattamente legittimo, del dato personale avvenga con modalità tali da renderlo lesivo di quel diritto: qualora, perciò, si contesti l’attribuzione alla propria persona di determinate immagini, non ci si spoglia, per ciò stesso, della qualità di interessato, perché proprio il fatto che il soggetto intenda escludere l’attribuzione a sé di quei dati iconici comporta che egli abbia assunto, a ragione, quella qualificazione e, in forza di essa, possa chiedere l’adozione di provvedimenti.

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza del 1° agosto 2013, n. 18443

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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