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Appello, onere dell’appellante di produrre i documenti

L’appellante è tenuto a fornire la dimostrazione delle singole censure atteso che l’appello non è più nella configurazione datagli dal codice vigente, il mezzo per passare da uno all’altro esame della causa, ma una revisio fondata sulle denunzia di specifici vizi di ingiustizia o nullità della sentenza impugnata.

Pubblicato il 06 May 2013 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

L’appellante è tenuto a fornire la dimostrazione delle singole censure atteso che l’appello non è più nella configurazione datagli dal codice vigente, il mezzo per passare da uno all’altro esame della causa, ma una revisio fondata sulle denunzia di specifici vizi di ingiustizia o nullità della sentenza impugnata.

Ne consegue che è onere dell’appellante, quale che sia stata la posizione da lui assunta nella precedente fase processuale, produrre o ripristinare in appello se già prodotti in primo grado, i documenti sui quali egli basa il proprio gravame o comunque attivarsi, anche avvalendosi della facoltà ex art. 76 disp. att. cod. proc. civ., di farsi rilasciare dal cancelliere copia degli atti del fascicolo delle altre parti, perché questi documenti possano essere sottoposti all’esame del giudice di appello, per cui egli subisce le conseguenze della mancata restituzione del fascicolo dell’altra parte, quanto questo contenga documenti a lui favorevoli che non ha avuto cura di produrre in copia e che il giudice di appello non ha quindi avuto la possibilità di esaminare.

Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 3033 dell’8 febbraio 2013

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato
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