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I Patti Lateranensi

Con l’accezione si intende quell’accordo, di natura diplomatica, intercorso tra Stato Italiano e Santa Sede, durante il periodo fascista, a seguito di una lunga trattativa, culminata l’11 febbraio del 1929. L’accordo fu firmato presso il palazzo di San Giovanni in Laterano, da cui deriva la denominazione e, reso esecutivo, con Legge n. 810 del 1929. […]

Pubblicato il 15 July 2007 in Diritto comunitario

Con l’accezione si intende quell’accordo, di natura diplomatica, intercorso tra Stato Italiano e Santa Sede, durante il periodo fascista, a seguito di una lunga trattativa, culminata l’11 febbraio del 1929. L’accordo fu firmato presso il palazzo di San Giovanni in Laterano, da cui deriva la denominazione e, reso esecutivo, con Legge n. 810 del 1929. Si attesta la fondamentale importanza, dei Patti Lateranensi, in quanto diedero vita ad una contrattazione di tipo bilaterale, segnando una svolta decisiva nell’ambito del diritto ecclesiastico italiano. I Patti si compongono di una serie di strumenti: a) un Trattato, atto a riconoscere l’indipendenza, l’autonomia e la sovranità della Santa Sede, dallo Stato Italiano e, corredato da quattro allegati, che delimitavano il territorio della Città del Vaticano e, stabilivano gli immobili che godevano del privilegio di extraterritorialità con esenzione da espropriazione e tributi; b) una Convenzione Finanziaria; c) un Concordato. Attraverso il Concordato, composto da ben 45 articoli, si stabilivanoserie dettagliata, di riconoscimenti, previsioni e garanzie, tra i quali si annoverano: 1)riconoscimento della religione cattolica, quale religione di Stato e relativo insegnamento, della stessa, nel sistema scolastico pubblico; riconoscimento degli effetti civili del matrimonio religioso cattolico; 2)subordinazione della nomina dei vescovi ed arcivescovi allo Stato Italiano e relativo divieto al clero di prendere parte alla vita politica; 3)istituzione di “congrue”, ossia interventi economici e finanziari a favore del clero e relative agevolazioni in materia fiscale per gli enti ecclesiastici. Una importante evoluzione fu segnata, con l’entrata in vigore della Costituzione Italiana del 1948, la quale costituzionalizzò i Patti, con riferimento ai suoi artt. 7 e 8. Art. 7 C. ”Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale”. Art. 8 C. ”Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”. Un altro importante passaggio fu segnato con gli “Accordi di Villa Madama”, intercorsi sempre tra Stato e Chiesa Cattolica nel 1984, che rivisitarono il Concordato e non il Trattato, i cui punti salienti prevedono: -la rimozione della clausola tesa a riconoscere la religione cattolica, come religione di stato; -il finanziamento del clero attraverso il meccanismo dell’8 per mille; -abrogazione della doppia celebrazione matrimoniale, civile e religosa cattolica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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