fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Inosservanza di termini o formalità, acquisizione della prova

L’inosservanza di termini o formalità prescritti dalla legge ai fini della legittima acquisizione della prova nel processo non è, di per sé, sufficiente a rendere questa inutilizzabile ai sensi dell’art.

Pubblicato il 29 April 2007 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

L’inosservanza di termini o formalità prescritti dalla legge ai fini della legittima acquisizione della prova nel processo non è, di per sé, sufficiente a rendere questa inutilizzabile ai sensi dell’art. 191 comma 1 c.p.p. (secondo cui le prove acquisite in violazione dei divieti stabiliti dalla legge non possono essere utilizzate).

Ed invero, tale norma, se ha previsto l’inutilizzabilità come sanzione di carattere generale, applicabile alle prove acquisite in violazione ai divieti probatori, non ha per questo eliminato, sempre in riferimento alla disciplina delle prove, la diversa sanzione della nullità. Infatti, le categorie della nullità e della inutilizzabilità, pur operando entrambe nell’area della patologia della prova, restano distinte e autonome, in quanto correlate a diversi presupposti.

La nullità attiene sempre e soltanto alla inosservanza di formalità o termini di assunzione della prova e il relativo vizio non pone il procedimento formativo o acquisitivo completamente al di fuori del parametro normativo di riferimento, ma questo non rispetta in alcuni dei suoi peculiari presupposti.

L’inutilizzabilità, invece, presuppone la presenza di una prova vietata per la sua intrinseca illegittimità oggettiva o anche per effetto del procedimento acquisitivo, la cui manifesta contrarietà alle norme di settore le pone certamente al di fuori del sistema processuale (la distinzione risulta limpidamente delineata, nei termini qui riproposti, nella ben nota sentenza delle Sezioni Unite 16.05.1996, n. 5021, Sala).

Cassazione Penale, Sezione Terza, Sentenza n. 1343 del 16 novembre 2006 – depositata il 19 gennaio 2007

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato
Desideri approfondire l’argomento ed avere una consulenza legale?

Articoli correlati