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Il Peculato

Definizione: Il peculato è una forma di appropriazione indebita, commessa da un Pubblico Ufficiale su danaro od utilità, di cui può disporre a causa della carica che riveste. Si configura come una vera e propria forma di reato disciplinata dal codice penale nel libro secondo titolo secondo: “Dei delitti contro la P.A.”,capo primo: “Dei delitti […]

Pubblicato il 31 October 2006 in Diritto Penale

Definizione: Il peculato è una forma di appropriazione indebita, commessa da un Pubblico Ufficiale su danaro od utilità, di cui può disporre a causa della carica che riveste. Si configura come una vera e propria forma di reato disciplinata dal codice penale nel libro secondo titolo secondo: “Dei delitti contro la P.A.”,capo primo: “Dei delitti dei pubblici ufficiali contro la P.A.” La norme di riferimento è l’art 314 ( modificato dalla legge n. 86 del 1990) ai sensi del quale: “ Il pubblico ufficiale o, l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizo, il possesso o comunque la disponibilità, di danaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da tre a dieci anni. Si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare un uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l’uso momentaneo, è stata restituita”. In questo ultimo caso si parla di peculato d’uso. Soggetto: soggetto attivo, in quanto tipica forma di reato proprio, può essere solo il Pubblico Ufficiale o, incaricato di Pubblico servizio; sono pertanto esenti da responsabilità, coloro i quali svolgono servizi di pubblica necessità. Oggetto: oggetto materiale, danaro o altra cosa mobile appartenente alla Pubblica Amministrazione. Ipotesi: il Peculato si configura, non solo nel caso di indebita appropriazione ma anche nel caso di alienazione, distruzione, semplice detenzione; utilizzo di danaro o cosa mobile appartenente alla P.A. Di attuale dibattito è, l’uso del telefono, a scopi prettamente personali, sul posto di lavoro; ci si chiede se nel caso possa parlare di peculato. In merito si è espressa la Sezione Penale della Corte di Cassazione che con sentenza 38832000, ha stabilito che l’utilizzazione dell’utenza telefonica dal posto di lavoro, per effettuare lunghe e ripetute chiamate di interesse personale, se non sono giustificate, in via eccezionale, da rilevanti e contingenti esigenze personali, integra il reato di peculato comune, ex art 314 co n. 1 cp. Competenza: Tribunale collegiale; Procedibilità: d’ufficio; Arresto facoltativo: consentito solo nell’ipotesi di peculato comune; escluso per il peculato d’uso; Fermo: previsto solo per il peculato comune.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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